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    Al Trofeo Città di Ronchi palpiti ed emozioni non mancano

    Al momento topico le sfide per l’assegnazione dei titoli prestigiosi di seconda e terza categoria avvolgono due derby dalle molte analogie. L’ondeggiamento dei punteggi ed i ricorsi ai tie-break incentivano ai massimi livelli la competitività, ma senza venir meno ai crismi di correttezza e sportività

    Si rinsalda per la 25esima volta il trofeo che il circolo di Ronchi dei Legionari orgogliosamente organizza e per la seconda volta dedica il Memorial al rimpianto socio Enzo Petracco.

    Il torneo maschile aperto fino ai classificati 2.3 viene gettonato da 80 racchette guidate in prima battuta dal trevigiano Carlo De Nardi che precede il triestino Gianluca Grison.

    Giornate intense di scrematura per arrivare alla lista principale attraverso cinque tabelloni. Dalla mischia dei terza categoria approdano i 3.1 Stefano Zanet, Giacomo Taddia ed Edoardo Chiarvesio.

    Le speranze dei primi due s’infrangono rispettivamente sul 2.7 gradese Matteo Turci e sul pari classifica Mauro Commisso, mentre il terzo qualificato salta il turno per la defezione coatta del giuliano Grison, ma viene subito stoppato per 6-4 6-2 da Turci.

    Matteo Turci, il g.s. Leonardo Sabot, Mauro Commisso

    Nella zona alta della lista il 2.5 De Nardi, primo del seeding, supera con due feroci tie-break in fotocopia 7-6 (4) il 2.8 grignanese Francesco De Nicoloi.

    Nemmeno il tempo consentito per riprendersi dalle fatiche dello scampato pericolo ed ecco l’immarcescibile udinese Mauro Commisso rispedirlo nel famigliare territorio della Marca, sgretolando le sue certezze con lo score di 6-3 4-6 10-7.

    Si arriva così alla redde rationem della gara tra due giocatori entrambi tesserati con il River Sporting Club di Cervignanocon il quale giocano la serie B2 e sono al loro terzo braccio di ferro con i due successi precedenti incamerati dall’udinese.

    Mauro Commisso in azione

    Il 43enne Commisso, ex classificato 2.2, maestro e gestore di circolo alle porte di Udine, ha nel tempo professato le sue caratteristiche tennistiche: “La rete è il mio feudo, il servizio la mia spada ed il chop il mio colpo destabilizzatore”.

    Strategie che gli hanno fruttato molti allori, ma che richiedono un’opportuna forma fisica e mentale e soprattutto un rivale di non pari caratura.

    Abito che non intende indossare Matteo Turci il quale fin dai primi scambi dimostra autorevolezza, potenza nelle conclusioni con accentuazione degli angoli e rapidità difensiva.

    Commisso stenta ad adeguarsi al ritmo e trova difficile il sopravvento a rete, talvolta si deve superare in acrobazia per portare a casa lo scambio. La lotta li vede procedere spalla a spalla, non mancano da ambo le parti fendenti lungolinea letali e recuperi straordinari, mentre dominano i turni di servizio che incanalano i due al tie-break. 

    Matteo Turci a rete

    Troppi errori di misura e di tempistica del maestro e serie di vincenti di Turci segnano la coda del primo set per 7-6(2).

    Nel secondo parziale mantiene con grinta i turni di servizio Commisso anche se la precisione di Turci nella battuta lo disorienta e lo spinge a prodezze complicate per non perdere il contatto.

    Le schermaglie per il controllo dello score li vede sempre affiancati, sempre a lottare a denti stretti per ogni quindici con il pallino del gioco che fluttua dall’uno all’altro. Un’altra corsa palpitante verso la salomonica bilancia del tie-break dove l’esperto Mauro cerca il guizzo per andare al terzo tempo e il prestante Matteo insegue l’attesa cementazione del match e la prima affermazione sul rivale.

    Il combattuto verdetto é figlio di alcune piccole involuzioni del primo e della buona tenuta del secondo, capace di saldare il conto anche nel secondo parziale per 7-6 (5).

    Avvinti dall’emozionante gara non mancano applausi convinti al vincitore Turci, ma le acrobazie circensi di Commisso sollevano molti apprezzamenti.

    Un altro derby chiede spazio per decretare il migliore giocatore della terza categoria.

    Dopo la selezione ecco srotolarsi un’altra gara avvincente che deve definire l’attuale primato nei testa a testa tra i due contendenti, oggi con il carniere provvisto di una vittoria ciascuno.

    Sul tappeto del club goriziano si affrontano Giacomo Taddia, già vincitore della passata edizione, contrapposto a Stefano Zanet. Entrambi under 18 e allievi di Filippo Miconi al Tc Martignacco presentano una struttura fisica nettamente agli antipodi: minuto, snello, dai piedi scattanti Taddia, alto, slanciato, grandi gambe a compasso Zanet. 

    I finalisti di terza Stefano Zanet e Giacomo Taddia

    La gara, vera ed accesa in ogni minuto, vede sempre in spinta Zanet le cui rischiose bordate cercano di essere ammortizzate dall’attento avversario, il quale risponde con palle tagliate e traiettorie in top.

    Il rimbalzo anomalo da lui creato spesso manda fuori assetto la risposta del lungo rivale che dall’alto dei suoi 202 centimetri diventa incontenibile quando la prima penetra nel rettangolo del servizio.

    Sulla eventuale seconda si scatena lo scambio con il leprotto Taddia pronto a tamponare gli angoli e determinato nello spezzare il ritmo, sfruttando diagonali e traiettorie in lungo linea, senza contare le escursioni a rete.

    Corrono appaiati nel punteggio i due compagni di squadra fino all’inevitabile tie-break che finisce per premiare per 7-6(4) la tattica attendista del creatore di gioco.

    Nel coinvolgente secondo tempo il pivot Stefano mette a regime le frustate. Dritti e rovesci corrono fluidi senza sforzo, mentre alcune falle si incominciano a vedere nei tentativi di contenimento del provato Taddia, costretto a cedere per 7-5.

    Si ricorre al long tie-break dove la superiorità di Zanet diventa preminente grazie al punteggio tombale di 10-2. Peccato per Giacomo poteva essere un gradito regalo per il suo incombente 18esimo compleanno!

    Da citare la conclusione dei Quarta tra i due muggesani Davide Valente della Ferriera di Servola e Simone Riccobono del Tc Borgo Lauro. Vince Valente per 6-3 7-5 dopo aver messo in difficoltà l’antagonista con il suo atipico rovescio ad una mano. 

    I finalisti di Quarta Davide Valente e Simone Riccobono

    Spazio anche ai neofiti 4Nc con l’alloro conquistato per 6-0 3-6 10-6 da Giulio Caforio a spese del compagno di cordata Francesco dell’Ozzo.

    Fausto Serafini

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