In programma 11 incontri compresa la sfida tra Sara Errani e Natalija Stevanovic
Di ricordi belli nella mente di Alison Van Uytvanck legati a Gaiba ce ne sono parecchi.
“Quando vinci un torneo quelli non mancano mai”, sottolinea soddisfatta lei dopo aver ricominciato da dove aveva lasciato due anni fa. “Ho giocato sei partite qui e sono ancora imbattuta, voglio continuare così”.
Il Veneto Open promoted by Regione del Veneto targato 2024 è partito sotto un caldissimo sole pre-estivo e la belga, carnagione chiara e capelli rossi, ha subito messo in chiaro le cose.
Non solo a parole, ma con i fatti: un buon inizio e due set utilizzati per riprendere confidenza con l’erba veneta e per superare la giovane svizzera Celine Naef, una che nonostante i 19 anni ha dimostrato di saperci fare sul verde.
Con un ottimo gioco di gambe, colpi profondissimi e i giusti tagli, l’elvetica ha compensato il gap di esperienza con la vivacità e l’esuberanza fisica ed è volata avanti 5-2 nel primo parziale.
Poi qualche palla è scappata via di centimetri, il servizio ha scricchiolato e le sicurezze si sono sgretolate sotto la maggior abitudine e continuità della belga che ha preso il largo e poi chiuso per 7-5 6-1 .
Per una svizzera promettente che saluta, ce n’è un’altra che invece tiene ben saldi i piedi sull’erba di Gaiba. Si tratta di Susan Bandecchi, passaporto elvetico, radici toscane e base d’allenamento a Milano.
“Non sono italiana, ma è come se lo fossi”, sorride lei. E infatti il tifo per lei non manca da queste parti, così tutto è stato più facile contro Lulu Sun.
“Mi ha aiutato anche il fatto di aver già giocato una partita di qualificazioni, ma poi ogni match va vinto sul campo”.
Per farlo ha messo a referto un 6-3 6-4 in cui non ha mai trovato grosse difficoltà, nonostante il tennis mancino – quindi particolarmente insidioso su queste superfici – della 23enne neozelandese.
Sembrava tutto facile per la statunitense (uzbeka di nascita) Varvara Lepchenko, una che può vantare un best ranking di n.19 al mondo (nel 2012) e una partecipazione per Team USA ai Giochi Olimpici (Londra).
Invece è stata un’illusione lunga un solo set, vinto per 6-1. Poi la bielorussa Aliona Falei ha saputo rimettersi in carreggiata e, restituito lo stesso punteggio nel secondo parziale, ha chiuso la pratica per 6-2 al terzo, di fatto annullando anche il gap di 18 anni d’esperienza nei confronti dell’avversaria (20 e 38 anni le rispettive età).
Bella storia, ma piuttosto ordinaria nei circuiti professionistici, quella dell’indiana Ankita Raina, sconfitta nelle qualificazioni e poi ripescata dopo il forfait dell’azzurra Lucrezia Stefanini: ha sfruttato la seconda chance e ha staccato il pass per il secondo turno battendo la ceca Dominika Salkova per 7-5 6-3.
L’onda lunga dei primi turni arriva fino a martedì, che va a condensare ben 11 match in una singola giornata.
Si parte alle 12.30, quando ad aprire il programma tocca a Tatjana Maria, la 36enne tedesca che è in cima al tabellone e alla lista delle favorite: per lei esordio contro la rumena Irina Bara sul Campo Centrale.
Che poi ospiterà anche il debutto di Sara Errani, non prima delle 16.00 (diretta su SuperTennis tv) opposta alla serba Natalija Stevanovic.
La 37enne romagnola, reduce dal successo in doppio agli Internazionali di Roma e dalla finale del Roland Garros (sempre in coppia con Jasmine Paolini) punta a tornare in finale a Gaiba, impresa già riuscita nel 2022 (sconfitta proprio da Alison Van Uytvanck).
Non sarà l’unica azzurra in gara, visto che ci sarà spazio anche per le altre due wild card Beatrice Ricci e Giorgia Pedone, rispettivamente toscana e siciliana e opposte ad altrettante statunitensi (Robin Montgomery e Hailey Baptiste).
Nella sessione “serale” del Veneto Open promoted by Regione del Veneto, si sono affrontate l’azzurra Camilla Rosatello e la russa Erika Andreeva, rientrata proprio questa settimana all’interno delle prime 100 giocatrici del ranking mondiale.
La 29enne di Saluzzo (Cuneo), con la capitana della nazionale azzurra di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin nell’angolo con il suo team, è riuscita a mettere la testa avanti in un primo parziale caratterizzato da game lunghi e molto lottati, ma anche da un’interruzione piuttosto prolungata per consentire le cure fisioterapiche alla russa, dolorante alla zona dorsale.
Trattamento che ha richiesto perfino l’uscita dal campo.
Al rientro lo scatto in avanti di Rosatello che, soprattutto grazie a un buon timing in risposta e alla solidità al servizio, ha chiuso col punteggio di 6-4.
Nella seconda partita non è cambiato il copione: equilibrio, game lottati e tempi di gioco dilatati (specie per gli standard della superficie), ma l’ago della bilancia s’è spostato così da rimandare l’epilogo alla partita decisiva.
Andreeva si è giocata le sue carte facendo ricorso a un tennis più piatto e monocorde, cui Rosatello ha opposto qualche variazione (specialmente col rovescio in back) in più. Non è bastato, perché alla fine Erika ha piazzato lo sprint vincente fino al 4-6 6-3 6-3 conclusivo.
RISULTATI
Primo turno: Van Uytvanck (Bel) b. Naef (Sui) 7-5 6-1, Bandecchi (Sui, Q) b. Sun (Nzl) 6-3 6-4, Raina (Ind, LL) b. Salkova (Cze) 7-5 6-3, Falei b. Lepchenko (Usa, Q) 1-6 6-1 6-2, Andreeva (7) b. Rosatello (Ita) 4-6 6-3 6-3.