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    TC Pordenone trampolino per gli Internazionali IBI 24

    Ancora di scena l’attivo circolo della città del Noncello per la tappa regionale delle Prequalificazioni, avvenimento che richiede di innestare nei vari tabelloni ben 361 pretendenti. Il giorno dei verdetti richiede la pianificazione di 8 match di finale con la gara clou dell’Open maschile accompagnata da un folto pubblico, avvinto e plaudente per l’intero incontro

    L’atteso evento del Friuli Venezia Giulia, come ormai consuetudine, si appoggia su personaggi che offrono il massimo in termini organizzativi e gestionali, sopperendo anche all’imposta riduzione di 5 giorni di durata.

    Concentrazione temporale che ha richiesto, vista l’aumentata partecipazione di iscritti, una dinamica programmazione dei match con l’inserimento anche di alcuni doppi turni. Tutto risolto senza alcun logoramento, ad incominciare dal presidente del sodalizio, Andrea Lugo, nei panni di direttore di gara, costantemente in simbiosi con il giudice arbitro Giancarlo Turrisi, il suo assistente Diego Vegetti e con il conforto di qualificati arbitraggi effettuati da Daniele Morossi, Leonardo Sabot ed Adriano Biasiolo.

     Giornata conclusiva aperta dai singolari di chiusura di 4^ e 3^ categoria. 

    Il primo successo tra le donzelle di quarta tocca alla 28enne Elisa Salmeri del Tc Nova Palma sulla 28enne Lucrezia Narder del Tc Brugnera.

    Pochi ostacoli alla corsa della scatenata palmarina, vera dominatrice della categoria, che supera l’ultima pretendente per 6-0 6-1.

    Chiusura di 3^ F. Alessia Dolce, arb.Daniele Morossi, Giorgia Simonetta Ceciliot

    Salendo di categoria é sorprendente l’affermazione per 6-1 6-2 dell’ancora 14enne Giorgia Simonetta Ceciliot sulla 3.1 latisanese Alessia Dolce (in passato anche con ranking 2.8) apparsa abbastanza fuori condizione. Ma la ragazzina del Linus S. Antonio denuncia consistenti progressi sia nel fisico sia nei colpi, appagando il suo maestro Marco Bonadio che le invia sonori consensi.

    Tra i maschi di quarta incontro a due volti tra Cristiano Roman del Tc Fontanafredda contro Gianluca Buffolo della Ferriera di Servola. Il triestino vince in sicurezza il primo set per 6-3, crolla nel secondo per 0-6 ed in preda ad un evidente nervosismo, davanti ad al suo attento rivale, cede nel long tiebreak per 4-10, non senza sfogarsi a pallate contro i teloni dell’incolpevole struttura.

    Chiusura di 3^ M. Brandon Loglio ed Enrico Peressin

    Davanti al suo presidente, in un match appassionante, non perde la calma Brandon Loglio, portacolori del Tc San Vito, anche se vede svanire la vittoria proprio all’ultimo tocco, paracadutato sulla riga laterale dal tenace Enrico Peressin, alfiere del circolo organizzatore. Buon tennis in vetrina da entrambi i giocatori in possesso di classifica 3.1. Corse a perdifiato per 1 ora e 47 minuti e tutto risolto sul filo di lana di un perenne equilibrio come recita l’eloquente score di 3-6 6-4 11-9, finito nella tasca dello scattante pordenonese con un consuntivo di 80 vincenti a 78.

    E’ il momento delle gare di chiusura di doppio tra le gonnelle di quarta. 

    Laura Viel Ivy e Giulia Menegatti prendono subito il comando delle operazioni a spese del duo del S. Elia, composto da Eva Mosanghini e Sara Bezzon

    Il risultato di 6-2 6-2 a beneficio delle più esperte ed energiche pordenonesi non affligge le due minute isontine che ondeggiano come generazione tennistica tra le under 14 e 16. 

    “Repetita iuvant”. La sentenza latina sembra appropriata per il tandem giuliano forte di Tiziano Quinto Padoan e Maurizio Viezzoli, vincitori per 6-2 6-4 sulla coppia pordenonese rappresentata da Fabrizio Barbera e Gabriele Putzolu.

    I due affiatati rappresentanti della Ferriera di Barcola, entrambi over 50, volano nuovamente in direzione Roma, dove sperano di migliorare la prestazione dell’anno scorso, esauritasi al secondo turno.

    Le Finaliste Open. Cristiana Ferrando, arb. Daniele Morossi ed Elisa Visentin

    E’ maturo il tempo del testa a testa nell’open femminile dopo intense giornate di scontri. Il tabellone presentava al via una marea di racchette di seconda categoria tra le quali spiccava per precocità la 2.7 tredicenne palmarina Sofia Ferraris, autrice di un match positivo a spese della 2.6 calabra Giulia Alessia Monteleone, ma la piacevole constatazione riguardava molte sfidanti, formate alle scuole tennis regionali ed in corsa nell’importante competizione.

    Il tabellone scontava l’assenza della prima del seeding Enola Chiesa, impegnata nella semifinale transalpina Itf di Le Havre, ma ci pensava Cristiana Ferrando a non far rimpiangere la sua assenza, spazzando nell’ordine la 2.4 trentina Vittoria Segantini, la 2.3 sarda Barbara Dessolis e d in semifinale la 2.4 pugliese Ester Ivaldo. All’estremo opposto, la seconda forza della lista, la 2.2 Gloria Ceschi, prendeva subito una porta in faccia dalla 2.4 Elisa Visentin, la quale continuava la sua fase esaltante, superando in tre duri tempi l’ex Campagnuzza Aurora Corvi, saltando direttamente alla passerella più prestigiosa.

    Precedenti tra la ligure Ferrando e la trentina Visentin? Una vittoria della prima per 6-2 6-1 di un anno datata nelle Prequalificazioni di Breda di Piave.

    La realtà è subito amara per la ragazza in forza al Tc Rungg perché la sua rivale ha ben arginato le pesanti soste per infortunio (un ritiro fatale nelle quali di Wimbledon) e si presenta in perfetta forma con la voglia di risalire prontamente il ranking Wta fino ad infrangere lo scalino n. 247 ottenuto nel 2022. Ne fa le spese la contratta Visentin, subito sballottata dalle traiettorie potenti e profonde, dalle diagonali acute e dai servizi incontenibili. Come opposizione la patavina estrae nel palleggio rovesci in back in bello stile con le quali cerca di raggiungere la rete (é attuale tricolore di doppio in seconda categoria) ma sono ben poca cosa per il ritmo incalzante, i puliti fondamentali e la fluidità esecutiva della ragazza di Santa Margherita Ligure, che sigilla lo sbilanciato confronto per 6-0 6-1.  

    Ci penseranno i maschi a riscattare il mancato pathos tra le gonnelle con un match decisivo di alto contenuto emotivo. Il tabellone annuncia in testa al seeding Riccardo Bonadio, ranking 1.19 e beniamino del pubblico per nascita azzanese e carriera agonistica, presente al torneo tra un challenger e l’altro e con in tasca già il viatico per il Foro Italico, conquistato in quel di Grugliasco.

    Battuto in avvio il 2.2 Filippo Speziali, l’attesissimo Riccardo cede per 6-3 4-6 6-3, dopo 2 ore e 22 minuti, al sorprendente 2.2 Luca Giacomini. Nel cuore della sconfitta forse l’abitudine alla lentezza delle palle usurate dalle grandi botte o forse l’inopinata opposizione di uno strenuo combattente come il padovano. Non fa in tempo a rientrare dai quarti croati di Abbazia il secondo della lista Alessandro Pecci, lasciando emergere nella parte bassa il 2.1 toscano Leonardo Rossi che sconfitto in tre duri parziali di semifinale Biagio Grammaticopolo, prenota l’agenda per la recita conclusiva.

    Finalisti Open. Enrico Rossi, arb. Adriano Biasiolo, Luca Giacomini    

    Parte bene il mobile Giacomini che si porta sul 4-1 e poi sul 5-2. Vantaggio costruito attraverso scambi intensi, accelerazioni improvvise e con ottima difesa degli angoli. Rinviene il solido portacolori del Tc Pistoia che con alcune pregevoli esecuzioni di dritto si avvicina fino al 5-4, smarrendo di un soffio il pareggio che il rivale vanifica risalendo da 15 a 40 e siglando il sofferto parziale per 6-4.

    Davvero poca meditazione tattica tra i due, ma moltissimo fuoco immediato con scambi lunghi e faticosi che partono dalle risposte agli incisivi servizi, con diagonali e lungo linea sempre sotto stress e recuperi acrobatici che mandano in visibilio il pubblico. 

    Lo stesso andamento si ripete anche nel secondo tempo con il punteggio che arride per 4 a1 al padovano, ma con recupero dell’avversario fino al 4 pari. La lotta è senza tregua tra l’alternanza di pressing e difese ad oltranza. Desta meraviglia la reattività residua dei due contendenti, mai sulle ginocchia, senza ingolfamenti di ritmo, anche se gradualmente prevale la maggior precisione del veneto, capace di variare velocità di palla e mirino negli angoli, contenendo gli svarioni. Nell’esaltante braccio di ferro il punto finale del 6-4 non poteva che essere figlio dell’ennesima giocata spettacolare, ma con risolutiva cornice padovana.

    Dagli applausi sul terreno di gioco agli applausi nella coda festante delle  premiazioni, momento reso unico dall’apparato scenografico messo in opera dal regista Lugo in presenza del vice presidente Francesco Scattà, del Consigliere regionale Fitp Claudio Bortoletto e del delegato d’area della Dunlop. 

    Tappeto da sfilata, cascata di fiori gialli alle due estremità, getti di coriandoli e simpatici premi per gli interpreti ed i collaboratori rendono unico il momento dei riconoscimenti. Senza dimenticare il finale gastronomico della Paiella cotta all’istante e della grande torta dedicata: una sequenza singolare davanti ai neofiti frequentatori del circolo, semplicemente stupefatti.  

    fausto serafini

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