Vi raccontiamo tutto sull’evento che ha visto la partecipazione di tantissimi professionisti ed amatori che si sono messi in gioco per sostenere le associazioni benefiche Pane Quotidiano e L’Altra Napoli (prima parte)
Sono state tre giornate intense all’Harbour Club di Milano, il circolo dove da 11 anni si svolge il torneo di beneficenza che coinvolge professionisti ed amatori in sfide di tennis, padel e da quest’anno anche di nuoto.
L’evento era dedicato alla memoria di Mario Faraci, assiduo frequentatore del club e che è venuto a mancare lo scorso anno.
E’ stata l’edizione dei record con oltre 250 iscritti che fra tennis, padel e nuoto non si sono risparmiati per portare alla vittoria ognuno la propria squadra.
Sabato 2 dicembre si è disputato il torneo di tennis e noi di TennisTalker eravamo presenti per sostenere l’iniziativa, organizzata, come ogni anno, da Makers, società specializzata nello Sport Business.
Ne abbiamo parlato con Fabio Borghese – Founder e Partner di Makers.
Partiamo proprio dagli inizi, da dove nasce l’idea dell’Aspria Charity Open?
Fin dall’inizio della nostra attività, nata ormai 20 anni fa, abbiamo sempre avuto una particolare attenzione per i temi legati alla solidarietà, sempre con uno sguardo, un pensiero, per le associazioni impegnate nella ricerca e nell’assistenza ai bisognosi.
L’Aspria Charity Open, in particolare, nel corso degli anni si è evoluto ed è cresciuto molto. Inizialmente si svolgeva durante l’arco di un’unica giornata, da due anni invece l’abbiamo ampliato a 3 giornate.
Lo sport è il motore trainante e noi coinvolgiamo gli sportivi a 360 gradi: calciatori, tennisti, semplici appassionati di sport… tutti scendono in campo e nei tornei troviamo professionisti ed amatori che si ritrovano a giocare contro, o insieme. C’è questo coinvolgimento, questa commistione, questa fusione che è molto stimolante.
Anche quest’anno abbiamo visto la partecipazione di grandissimi sportivi come Paolo Maldini, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Vincenzo Santopadre e tantissimi altri.
Inoltre abbiamo avuto l’onore di avere uno spettatore d’eccezione come Boris Becker che non si è sottratto a foto e chiacchere con tutti i partecipanti.
E attraverso lo sport, utilizzando questa formula, ogni anno scegliamo delle associazioni alle quali va il ricavato delle iscrizioni e delle donazioni raccolte durante la manifestazione.
Le due associazioni che abbiamo scelto per l’edizione 2023, sono due organizzazioni molto rappresentative di due città che ci sono che ci stanno a cuore: Milano e Napoli.
Idealmente abbiamo fatto dialogare queste due città e abbiamo coinvolto Pane Quotidiano, un’associazione storica milanese che è vicina ai più bisognosi dando loro da mangiare, e L’Altra Napoli, un’organizzazione molto attiva sul suo territorio che si occupa di processi di rigenerazione urbana dei quartieri difficili coinvolgendo soprattutto i giovani a rischio.
E proprio per conoscere più da vicino queste due associazioni ne abbiamo parlato con Luigi Rossi, Vice Presidente di Pane Quotidiano e Manuela Marani, Segretario Generale di L’Altra Napoli.
Ci può raccontare qualcosa di più di Pane Quotidiano?
Pane Quotidiano Onlus è nata a Milano nel 1898 ed è un’associazione laica, senza alcun tipo di motrice partitica. Tutti i giorni distribuiamo razioni alimentari e beni di prima necessità a tutte le persone bisognose. Come dice il nostro payoff, noi siamo a fianco di chi ha bisogno. Tutti possono venire da noi per poter beneficiare di questa razione alimentare, non servono particolari autorizzazioni, nè particolari permessi.
Ogni razione alimentare è composta fondamentalmente da 350 grammi di pane, un litro di latte, yogurt , talvolta dei salumi, sicuramente dei formaggi, a volte c’è la pasta con il relativo sugo, il tonno in scatola, frutta, verdura e legumi.
Quante persone quotidianamente si rivolgono a voi?
Sono circa 5000 persone, purtroppo. Ultimamente i numeri sono notevolmente aumentati. Fino ad un anno e mezzo fa erano circa 3000/3500 le persone che si rivolgevano a noi ed ora sono molte di più.
Nel 2022 abbiamo distribuito 1.118.000 razioni alimentari ed ogni razione ha un valore medio dai 16 ai 18 euro. Va da sé che tutti gli alimenti che noi distribuiamo ci vengono regalati direttamente dalle aziende produttrici, perché se noi dovessimo acquistare gli alimenti, anziché esistere da 125 anni, non sopravviveremo alle prossime 125 ore! Le aziende ci donano le loro eccedenze e questo, oltre ad assicurare le razioni alimentari, ha anche il vantaggio di limitare gli sprechi. Inoltre le aziende che donano, hanno la possibilità di avere uno sgravio fiscale, che non è da sottovalutare.
Pane quotidiano e tennis, qual è il connubio?
Di primo acchito si potrebbe dire che non c’entri nulla, invece no, c’entra, c’entra! L’Harbour Club è un’eccellenza per il tennis nella città di Milano ed è bello che si accosti ad un’eccellenza caritatevole come Pane Quotidiano.
Lei ha partecipato al torneo?
No, ma guardo molto volentieri tutti questi campioni che si sfidano in campo. Volevo partecipare al torneo di ping pong, ma mi hanno detto che non è previsto! (sorride)
Per quanto riguarda invece L’Altra Napoli, ci siamo rivolti a Manuela Marani.
Di che cosa si occupa la vostra associazione?
L’Altra Napoli è un ente filantropico da più di 18 anni. Lavora nei quartieri più fragili della città di Napoli creando lavoro per i giovani e creando opportunità per i bambini attraverso progetti di lotta alla povertà educativa. Negli anni abbiamo lavorato creando più di 5 centri educativi, creando cooperative di giovani, ma soprattutto riqualificando il patrimonio storico-artistico per creare impatto sociale. Infatti sviluppiamo progetti di riqualificazione urbana e abbiamo realizzato più di 20 progetti nel rione Sanità e nel quartiere Forcella, territori da sempre considerati a rischio nella città di Napoli.
Che cosa vi ha portati qui a Milano?
E’ una bella opportunità che ci ha dato Makers di poter incontrare anche altre realtà che lavorano sul territorio. Abbiamo moltissime fondazioni di Milano che ci sostengono e ci accompagnano da molti anni.
Vogliamo contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa dei bambini, tramite l’arte, la musica, il teatro e, appunto, lo sport. Lo sport è uno strumento di riscatto sociale perché crediamo che insieme alla scuola sia uno strumento di cui i ragazzi, che provengono da determinati contesti, abbiano bisogno per riscattare il proprio percorso. E per questo motivo ci fa ancora più piacere essere presenti a questo evento.
L’appuntamento Talkers è quindi già per l’anno prossimo, dove, come ci ha anticipato Fabio Borghese, ci saranno ulteriori novità per cercare di offrire un evento sempre più coinvolgente e di alto livello.
TO BE CONTINUED…