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    L’Avvenire non si scorda mai!

    I ricordi di alcuni giocatori che hanno giocato il famoso torneo under 16 negli anni passati

    Sta per iniziare la nuovissima edizione del Torneo Avvenire che si svolgerà, come da tradizione, al Tennis Club Ambrosiano dal 12 giugno, ma con partenza il 10 per il tabellone di qualificazione.

    L’entry list è già ricca di nomi di giocatori provenienti da tutte le parti del mondo che vanno ad aggiungersi alle speranze tricolori attese nel capoluogo lombardo.

    Per conoscere più da vicino l’atmosfera che si respira durante questo torneo, considerato insieme all’Orange Bowl di Miami il più importante al mondo a livello under 16, abbiamo sentito alcuni protagonisti del passato che ci hanno raccontato che cosa ricordano della loro partecipazione e delle sensazioni vissute.

    Claudio Pistolesi (ex numero 71 della classifica ATP)

    “Ho giocato l’Avvenire sia nel 1982, a 15 anni, che nel 1983. Il secondo anno sono arrivato in semifinale dove ho perso da Christer Allghard. Era uno svedese alto e biondo e noi tutti in quel periodo avevamo quasi un timore riverenziale verso gli svedesi. Borg si era appena ritirato, Edberg aveva vinto l’Avvenire l’anno prima, Wilander a 17 anni era diventato il più giovane vincitore del Roland Garros. Poi c’erano Svensson, Carlsson e tanti altri. Forse se non avessi pensato al fatto che giocavo contro uno svedese avrei anche potuto vincere (ndr: ride)!

    All’epoca si giocava la finale per il terzo e il quarto posto, che vinsi, classificandomi quindi terzo.

    Però, in coppia con Giuseppe Tesorone, ho vinto il torneo di doppio battendo in finale Suk e Korda. Cyril Suk è il fratello di Helena Sukova che ha raggiunto quattro finali dello slam in singolare e ha vinto 14 titoli tra doppio femminile e doppio misto. Petr Korda, padre di Sebastin Korda,  è stato numero 2 della classifica ATP e ha vinto l’Australian Open nel 1998 in singolare e poi in doppio, con Stefan Edberg, nel 1996.

    I vincitori del doppio Tesorone e Pistoles

    Ricordo che all’Ambrosiano c’era sempre tantissimo pubblico che veniva a fare il tifo per noi giocatori. E’ stato bellissimo”.

    Diego Nargiso (ex numero 67 della classifica ATP)

    “Ho partecipato nel 1986 e ho fatto anche un gran torneo! Ho perso solo in finale dal brasiliano Jaime Oncins.

    Ricordo benissimo ancora adesso tutte le sensazioni vissute dal primo turno in poi. Proprio la settimana prima mi ero fatto una brutta distorsione alla caviglia giocando un torneo a Bologna e quindi non sapevo neanche se avrei potuto partecipare. Infatti, pur essendo fra i migliori ragazzi under 16, non mi avevano schierato nella formazione ufficiale dell’Italia proprio a causa dell’infortunio. Invece arrivai fino in fondo.

    È stata la mia prima vera finale con il pubblico, gli spalti erano gremiti. Inoltre la partita veniva trasmessa da Telepiù, era tutto molto emozionante e divertente. E’ stato il primo torneo veramente importante della mia carriera.

    Pensa che ho conosciuto lì la mia prima fidanzatina, era una ragazza argentina.

    L’Avvenire è un torneo per ragazzi già grandi, ma nello stesso tempo ancora tanto giovani. Ti rendi conto di fa parte di un circuito importante, al pari dell’Orange Bowl. E il Tennis Club Ambrosiano è un circolo molto bello che ha saputo coinvolgere il pubblico che tutti i giorni veniva a guardare le partite”.

    Mara Santangelo (ex numero 27 della classifica WTA)

    “Ho giocato l’Avvenire nel 1997. Purtroppo non ho grandi ricordi perché era un periodo un po’ triste della mia vita e di conseguenza anche il mio tennis non stava vivendo il suo momento migliore. Ricordo però che per noi giovani emergenti era una tappa obbligata. Se già a 16 anni avevi capito che fare carriera nel tennis era il tuo obiettivo, dovevi necessariamente provare a qualificarti per il torneo Avvenire. Era un vero e proprio trampolino di lancio!”

    Maria Elena Camerin (ex numero 41 della classifica WTA)

    “Ho giocato all’Avvenire nel 1998 quando ero numero 2 in Europa come under 16. Ho perso ai quarti contro la francese Olivia Sanchez. Di solito non ricordo mai i punteggi delle partite, ma questo lo ricordo benissimo ancora oggi. Stavo vincendo 6/4 4/1 e ho perso! Poi lei è arrivata in finale dove è stata battuta da Maria Emilia Salerni, un’argentina. Come vedi era un torneo che attirava giocatori da tutto il mondo.

    Quell’anno c’era anche Maria José Martinez Sanchez che poi nel 2010 ha vinto gli Internazionali d’Italia a Roma. Io all’epoca non ero ancora cresciuta del tutto mentre ricordo che lei era già alta quasi un metro e ottanta e la guardavamo tutte con timore.

    E’ stata un’esperienza bellissima perché ci rendevamo conto che stavamo partecipando ad un torneo speciale, di importanza mondiale”.

    Gabriele Piraino (vincitore dell’ultima edizione del Torneo Avvenire)

    “Ho ovviamente un ricordo bellissimo di questo torneo anche perché l’ho vinto! E’ stato nel 2019, l’ultima edizione giocata prima della pandemia. Una vittoria un po’ inaspettata perché sapevo di poter fare bene, ma non così bene. E’ stata una gioia doppia.

    Avevo sempre sentito parlare dell’Avvenire come di uno dei tornei più importanti in assoluto per noi giovani. Il circolo è uno circolo storico e questo aggiunge anche un po’ di magia all’evento.

    E’ stato uno dei primi tornei importanti che ho giocato e la mia partita è stata anche trasmessa in televisione, quindi un’emozione in più. E’ stata una settimana che non scorderò mai”.

    Lunedì 12 giugno prenderà il via ufficialmente la nuova edizione del Torneo Avvenire e domenica 18 sapremo chi saranno i nuovi vincitori. In bocca al lupo a tutti i ragazzi!

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