More
    TennisTalker MagazineTennis TTIntervisteSi è concluso il campionato di serie A di padel
    Pubblicato in:

    Si è concluso il campionato di serie A di padel

    La Canottieri Aniene ha vinto sia in campo femminile che maschile. Ne abbiamo parlato con Alessandro Di Bella, Dirigente della sezione padel del circolo romano

    Mentre in tutta Italia stanno sorgendo nuovi campi pressoché ovunque – talvolta a discapito dei campi da tennis – a Roma nel Circolo Aniene il padel è già da anni una realtà consolidata.

    E’ infatti di pochi giorni fa l’ottava vittoria valida per lo scudetto, il primo giocato in squadre distinte da uomini e donne.

    Fino al 2022 si giocava un campionato misto, ma il nuovo regolamento FITP ha introdotto la divisione fra campionato maschile e femminile.

    Questo non ha cambiato i pronostici e all’Happy Village di Terni – dove si sono disputate le prime Final Four di play-out e play-off – entrambe le formazioni dell’Aniene si sono confermate le squadri più forti.

    In campo maschile, la vittoria più complicata è stata quella contro il Monviso Sporting Club, battuto per 2 incontri ad uno.

    Suescon/Restivo hanno vinto per 7/6 6/1 il primo match. Poi le cose si sono un po’ complicate con la sconfitta di Bruno/Aristotile contro Cepero/Tamame, ma ci hanno pensato Campagnolo/Nicoletti nel terzo e decisivo incontro a decretare il trionfo della squadra.

    Nicolás Suescon

    Poco prima le ragazze dell’Aniene avevano trionfato contro il Bolasport vincendo tutti e 3 i match. Più sofferta del previsto è stata la vittoria di Gemma Triay, numero 1 al mondo, e Chiara Pappacena che inaspettatamente hanno dovuto giocare il terzo set per potersi aggiudicare il match contro Zanchetta/Rodriguez.

    Gemma Triay

    Ma per conoscere qualche dettaglio in più, abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro Di Bella, Dirigente della sezione padel del circolo Aniene, che ha vissuto in prima persona le emozioni delle finali scudetto.

    Il vostro circolo si conferma una delle realtà italiane che maggiormente hanno creduto fin da subito nel padel. Il primo scudetto l’avete vinto nel 2015 e immagino che rispetto ad allora qualcosa sia cambiato. Come si è evoluto questo sport?

    E’ cambiato tantissimo, sembrano 2 sport diversi. Prima era un padel un po’ arrangiato, nel senso buono del termine, ora è uno sport estremamente professionale. Anche le nostre squadre sono cambiate. Io, che mi occupo dell’organizzazione, ho portato sempre la nostra filosofia, ma adattandola al momento, e oggi siamo una squadra professionistica. E’ composta da 21 persone più un vero e proprio staff. Mentre prima potevo contare solo su di me, ora ho 4 persone che mi aiutano nel cercare di preparare al meglio i giocatori con tutto quello che serve per vincere. Direi che è uno sport che si è evoluto di pari passo al successo che ha avuto.

    I giocatori che hanno vinto il campionato, sono tutti giocatori professionisti oppure qualcuno riesce a conciliare padel e lavoro?

    I giocatori che arrivano da fuori, sono tutti professionisti. Tra gli italiani alcuni di loro cominciano a guadagnare solo dal padel senza dover fare altri lavori, come per esempio Carolina Orsi, la giocatrice italiana con la migliore classifica mondiale. Però è stato un processo lungo e per arrivarci sono stati fondamentali i circoli che spesso hanno aiutato i giocatori. C’è ancora tanto da fare, ma i recenti successi della Federazione Internazionale, con il probabile circuito unico dal 2024, aiuteranno ancora di più i giocatori ad essere professionali e professionisti.

    I giocatori arrivano principalmente dal tennis?

    Si, soprattutto i giocatori italiani. Giorgia Marchetti ha giocato a tennis ad altissimo livello, ma anche Carolina Orsi e Chiara Pappacena giocavano a tennis. Per il resto arrivare dal tennis è in parte controproducente. Infatti personalmente non credo molto in questa  rivalità tennis e padel. Anzi, credo che il padel abbia sottratto principalmente al calcio a 5, a livello di strutture, in Italia. Ho spesso risposto alla domanda: quando avremo un giocatore italiano tra i top 10? Accadrà tra minimo 10 anni, cioè quando i giocatori inizieranno a giocare a padel fin dalla scuola. Martin Di Nenno, giocatore argentino fra i primi al mondo e tesserato con il circolo Aniene, non ha mai giocato a tennis. Questo è solo un esempio, ma ce ne sono tanti altri. Sono due sport separati.

    Cosa ne pensi di questa novità di dividere il maschile dal femminile?

    Penso che sia giustissimo. Al momento magari ci sono solo 2 squadre, Aniene e Milano, che hanno potuto lavorare prima e meglio, strutturando delle squadre più forti. L’Aniene  ha sempre aiutato le ragazze a crescere. Basti pensare che avevamo 4 delle 6 atlete impegnate nella decisiva medaglia  dei mondiali dello scorso anno. Penso però che fra 2 o 3 anni sarà un campionato con molte squadre coinvolte. Le donne meritano questo palcoscenico.

    All’interno del vostro circolo ci sono le scuole di padel e di tennis. Come stanno cambiando i numeri? Calano le iscrizioni nel tennis e aumentano nel padel oppure vanno di pari passo?

    Sì, nel circolo ci sono sia la scuola tennis che la scuola padel ed entrambe hanno molto successo. E’ raro che una rubi all’altra, diciamo che vanno in autonomia. La scuola padel ha dei numeri in crescita esponenziale, addirittura per il momento non riusciamo ad accontentare tutte le richieste. La cosa bella è che abbiamo una quindicina di bambini fra i 6 e gli 8 anni ed è esattamente su questo che bisogna lavorare per il futuro del padel.

    E dopo il padel secondo te arriverà anche la pickleball mania?

    Secondo me no, non è uno sport, tra virgolette, italiano. Lo vedo più uno sport adatto alla mentalità statunitense. Personalmente non mi piace, ma non faccio testo! Però non prevedo un successo come per il padel. Il successo del padel sarà duraturo, stabile e crescerà ancora.

    Commenti

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari