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    Trofeo Perrel-Faip: avanzano anche Arnaldi e Vavassori

    La prossima settimana Arnaldi sarà alle Next Gen come alternate

    Uno degli obiettivi della stagione di Matteo Arnaldi era la competitività sul cemento indoor. Ha trovato questa condizione a Bergamo per il Trofeo Perrel-Faip, presented by BPER Banca.

    “L’idea era sfidare e battere giocatori della mia classifica, possibilmente anche superiori”. Lo ha fatto alla perfezione nel pomeriggio di ieri, in cui ha lasciato quattro giochi a Gregoire Barrere, numero 93 ATP e reduce dal successo al Challenger di Brest, ma già sconfitto da Arnaldi a Saint Tropez.

    “Il mio gioco gli dà molto fastidio, anche nella precedente partita veniva da un buon momento – racconta Arnaldi – poi oggi ho giocato particolarmente bene e sono contento di come sono stato in campo. Speriamo di mantenere questo livello anche nei prossimi match”.

    L’avversario si chiama Liam Broady, giocatore forte ed esperto. E mancino. “Ma per me non cambia niente. Non l’ho mai affrontato, sarà una partita da preparare bene. Per fortuna il campo è piuttosto lento e riesco a esprimermi al meglio”.

    Arnaldi a inizio anno era numero 364 ATP, oggi “vede” i top-100.

     “Sono contento della mia stagione soprattutto pensando a come era iniziata – riflette il sanremese – tutti abbiamo aspettative, ma nei primi due mesi dell’anno ho giocato male, quindi non mi aspettavo di salire così tanto. Sono arrivato a un passo dalle Next Gen Finals, infatti la prossima settimana sarò a Milano come alternate nella speranza che qualcuno non giochi… Scherzi a parte, non era un obiettivo. Quest’anno abbiamo puntato soprattutto sul lavoro e sul miglioramento su questa superficie. E oggi è arrivata la prima vittoria indoor con un top-100”.

    Classe 2001, Arnaldi è uno dei pochi giocatori che non risponde “Federer” quando gli si chiede dell’idolo d’infanzia. Il suo preferito è sempre stato Novak Djokovic anche se si sente più simile a Nadal come atteggiamento. “Ma prendi con le pinze questo paragone!” afferma, come a sincerarsi di non sembrare troppo presuntuoso. “Mi capita di incitarmi quando la partita è particolarmente combattuta, un po’ come Nadal – dice – difficilmente mi arrabbio come Djokovic, a cui ogni tanto parte l’embolo. Sul campo riesco a essere abbastanza tranquillo, anche se non è sempre stato così”.

    Già, perché fino a qualche anno fa Arnaldi si arrabbiava parecchio sul campo da tennis. “Ho cercato di eliminare questi momenti, quest’anno sono migliorato molto. Mi sento più tranquillo: in precedenza dovevo gestire la mia mente, perché magari avrei voluto esprimere il mio nervosismo ma cercavo di contenermi. Adesso, invece, la rabbia non emerge più. La verità è che sono maturato un po’ tardi, anche sul piano fisico. Questo passaggio poteva arrivare prima, ma sto facendo un percorso in cui sono un po’ indietro, ma mi sento più piccolo rispetto alla mia età. Potrei avere 18-19 anni”.

    PROSEGUE L’ONDA DI “WAVE” VAVASSORI

    Ancora un successo per Andrea Vavassori: nonostante stia giocando da un mese senza pause, spesso in condizioni diverse, continua a sfornare ottime prestazioni.

    Dopo aver superato le qualificazioni, ha vinto un match di valore contro Nicolas Jarry, ex top-40 ATP.

    Il doppio 7-6 per il piemontese è stato un match tattico, in cui entrambi hanno tenuto conto delle caratteristiche dell’avversario. L’azzurro sapeva che Jarry risponde molto bene, dunque ha ridotto la percentuale di serve and volley, tratto distintivo del suo tennis, mentre Jarry ha cercato di presentarsi a rete il più possibile. 

    Andrea Vavassori

    Ne è uscita una partita interessante, con scambi brevi, soluzioni interessanti e decisa dai dettagli. Per la verità, Jarry ha commesso alcuni errori di misura nei momenti cruciali, permettendo a Wave (storico soprannome di Vavassori) di prendere un piccolo vantaggio in entrambi i tie-break. Il pregio di Vavassori è stata la continuità: non ha avuto cali, è rimasto fedele al suo piano tattico e ha chiuso con un bella volèe vincente, dopo che peraltro aveva mostrato buone cose anche con il passante, stimolato dalla condotta tattica di Jarry. Tornerà in campo oggi in un altro match affascinante: sfiderà Borna Gojo, reduce dal primo titolo Challenger in carriera, a Ortisei.

    Il primo a centrare i quarti di finale è stato il portoghese Nuno Borges, che nel primo match di giornata aveva usufruito del ritiro di Dennis Novak. 

    Con le sconfitte di Majchrzak, Barrere e Zhizhen Zhang, è rimasto l’unica testa di serie in gara. Nel rispetto dell’equilibrio regnante dei tornei Challenger.

    STRICKER VINCE, MA NON GLI BASTA

    Come Holger Rune l’anno scorso, Dominic Stricker sta conquistando il pubblico a suon di gioco e risultati.

    Dopo l’impresa al primo turno contro Van Rijthoven, si è ripetuto nella sessione serale di iei con un convincente 6-4 7-5 su Vit Kopriva, sempre pericoloso a questi livelli. Nonostante un problema all’anca destra, che ha richiesto un intervento del fisioterapista, il ceco ha giocato una partita ordinata e c’è stato bisogno di tutta la creatività di Stricker per mettere in ghiaccio la partita.

    Lo svizzero ha chiuso con un elegante volèe smorzata di rovescio, in avanzamento, che ha un po’ simboleggiato il match. 

    Dominic Stricker

    Nei quarti se la vedrà con il finlandese Otto Virtanen, che nel tardo pomeriggio aveva eliminato Zhizhen Zhang.

    In un torneo rimasto quasi senza teste di serie è ipotizzabile che Stricker possa arrivare in fondo. E le suggestioni sono grandi, specie ripensando a dodici mesi fa.

    Oggi il tabellone si allineerà ai quarti di finale e il pubblico del PalaIntred farà il tifo per i tre italiani in gara: Andrea Vavassori nel primo match, poi i baby Nardi e Arnaldi a partire dalle 17. Il calore della gente potrebbe essere un fattore per dare una mano agli azzurri.

    TROFEO PERREL – FAIP BERGAMO (45.730€, Slam Court)

    Primo Turno Singolare

    Borna Gojo (CRO) b. Evgeny Karlovskiy (RUS) 7-5 6-0
    Andrea Vavassori (ITA) b. Nicolas Jarry (CIL) 7-6(4) 7-6(4)
    Matteo Arnaldi (ITA) b. Gregoire Barrere (FRA) 6-3 6-1

    Secondo Turno Singolare

    Nuno Borges (POR) b. Dennis Novak (AUT) 6-3 4-2 ritiro
    Otto Virtanen (FIN) b. Zhizhen Zhang (CIN) 6-4 7-6(7)
    Jannick Hanfmann (GER) b. Alexander Shevchenko (RUS) 7-6(6) 4-6 6-0
    Dominic Stricker (SUI) b. Vit Kopriva (CZE) 6-4 7-5

    Primo Turno Doppio

    Nicolas Barrientos / Sergio Martos Gornes (COL-SPA) b. Ivan Sabanov / Matej Sabanov (SRB-SRB) 6-7(2) 7-6(4) 10-8
    Jan-Lennard Struff / Henri Squire (GER-GER) b. Davide Baccalà / Simone Puleo (ITA-ITA) 6-0 6-3
    Johnny O’Mara / Philipp Oswald (GBR-AUT) b. Purav Raja / Divij Sharan (IND-IND) 7-6(4) 6-1
    Denys Molchanov / Aisam-Ul-Haq Qureshi (UCR-PAK) b. Sander Arends / Franko Skugor (NED-CRO) 6-3 6-4
    Jonathan Eysseric / Albano Olivetti (FRA-FRA) b. Alibek Kachmanov / Grigoriy Lomakin (RUS-KAZ) 6-4 6-4

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