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    Nadal, “è come un ago tutto il tempo qui dentro”

    Con la sconfitta in finale a Indian Wells si è fermata a venti la strisce di vittorie consecutive che ha contraddistinto lo spettacolare inizio d’anno del maiorchino. Fortemente limitato da un problema respiratorio accusato già sul finale della sua partita con Alcaraz, Nadal  è comunque sceso in campo per onorare il suo impegno e tentare l’assalto al 37° titolo Masters 1000. A restare imbattuto prima dell’inizio della stagione sulla terra battuta Rafa ci teneva e parecchio, anche se, accettata di buon grado la sconfitta, adesso a preoccuparlo è l’esito degli accertamenti a cui dovrà sottoporsi. Nonostante questo momento difficile, con la classe che lo contraddistingue lo spagnolo in conferenza stampa non ha lesinato lodi al suo avversario, sottolineando come i suoi problemi di salute non dovrebbero offuscare l’importante traguardo raggiunto da Fritz.   

    “È stata una giornata difficile, congratulazioni a lui, alla fin fine è la cosa principale nel tennis, che c’è un vincitore e un perdente e oggi lui è il vincitore, se lo merita, ha giocato bene, con aggressività, per cui congratulazioni”.

    “Ho provato a fare del mio meglio, non è stata la mia giornata… succede, ho esperienza di queste situazioni, sul momento è dura, giocare una finale così, ma ci provato fino alla fine, ho pure avuto le mie possibilità nel secondo set, non le ho sfruttate granché, e questo è quanto, penso sia una partita difficile da analizzare, per quel che mi riguarda non sono stato in grado di fare molto, ma sì, è una gran vittoria per lui, il primo Master 1000, un gran giorno per lui, spero solo che se lo goda e gli auguro il meglio”.

    “Onestamente non so, è successo ieri sera verso la fine della partita, per cui finendo tardi ieri sera e giocando stamattina non ho avuto modo di fare dei controlli, mi riesce difficile respirare, quando provo a respirare è doloroso e fastidioso, tutto qui, ma non è questo il momento di parlarne anche se è ovvio che oggi non sono stato in grado di fare le solite cose, tutto qui, è la finale, ho provato, ho perso contro un gran giocatore, e penso non sia il giorno per parlare di quel che sta succedendo a me, è il suo giorno e non dobbiamo offuscarlo coi miei problemi”.

    Questo invece il suo parere riguardo Fritz e più in generale la generazione di giovani tennisti americani: “Stanno facendo bene, vittorie come quella di oggi aiutano, ha giocato bene, ha avuto delle gran partite questa settimana, specialmente ieri, un gran credito gli va dato per la vittoria di ieri, che, secondo me, la sua vittoria di ieri è molto più grande di quella di oggi, perché ieri di fronte aveva un avversario molto più difficile, ma sì, aveva già giocato delle gran partite in Australia, come agli ottavi contro Tsitsipas, è ovvio che stia migliorando e questa vittoria per lui è un gran inizio di stagione e molto presto avrà l’opportunità di essere parecchio vicino alla top 10, se non di entrarci, ci sarà una gran battaglia per quelle posizioni, perché ci sono tanti bravi giovani giocatori (qui l’audio è danneggiato e non si riescono a capire le parole di Nadal) … fa tante cose bene, con un uno stile speciale, ma facendo facilmente cose molto difficili, per cui anche lui avrà un gran futuro”.

    Una nuova domanda sposta l’attenzione sullo storico inizio di stagione: “Onestamente, volevo chiuderla alla perfezione prima della terra battuta… è stato molto bello… a essere onesto però sono triste per non essere riuscito a competere, ed è dura provare una sensazione del genere qualsiasi giorno ma durante finale poi è molto brutto perché… ma nello sport non si tratta di parlare del passato, dobbiamo parlare di oggi e oggi è un giorno difficile per me, duro, come ho detto al momento sono triste ma non sono il tipo di persona che a seconda dei momenti ha dei gran alti e bassi emotivi, sono molto stabile, metto tutto in prospettiva, e naturalmente gli ultimi due mesi e mezzo sono stati fantastici, indimenticabili, molto commoventi, mi sono goduto cose che solo qualche mese fa non credevo avrei potuto rivivere ancora, quindi sì, è stato fantastico e ora è il momento di provare a risolvere questo problema il prima possibile e provare a cominciare ad allenarmi sulla terra battuta, inizia un’altra parte della stagione che ovviamente mi piace giocare, ogni singolo evento è molto speciale per me, e spero di arrivarci pronto, quello che adesso mi preoccupa riguarda quello che mi sta succedendo, quel che dovrò fare per riprendermi e quanto ci vorrà”.

    In ultimo a Rafa viene chiesto cosa gli passasse per la testa a partita finita, quando se ne stava seduto sulla panchina a capo chino. “Ero dolorante, ho avuto problemi a respirare, non so ancora se sia qualcosa legato alle costole ma, quando respiro e mi muovo è come un ago tutto il tempo qui dentro (si batte il petto col pugno), e un po’ mi frastorna, perché è doloroso ed è quel tipo di dolore che mi limita parecchio, non è solo il dolore, è che non mi sento bene perché influisce sul mio respiro, più che la tristezza per la sconfitta – che è qualcosa che ho accettato immediatamente, persino prima della fine della partita – è il fatto che sto un po’ soffrendo”. 

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