Facciamo chiarezza su una delle morti più curiose nel mondo del tennis
Possibile che il decesso venga causato da una pallina da tennis? Assolutamente si!
Può sembrare assurdo, ce ne rendiamo conto, eppure è accaduto che una pallina da tennis risultasse mortale.
In alcuni casi, i più fortunati, è stata solo causa di contusioni, in altri ha causato invece proprio la morte.
Un esempio risale al 1983, quando Edberg, promessa del tennis ed ex coach di Federer stava giocando una partita contro Simon Youl.
Durante un servizio, Edberg scagliò una pallina a grande velocità, che colpì un guardalinee presente quel giorno sul campo, che, buttandosi all’indietro per evitare il colpo, cadde a terra, sbatté la testa e morì 5 giorni dopo.
Il tennista, nonostante sia stato appurato che la pallina da tennis non causò direttamente il decesso, pensò seriamente di ritirarsi e rinunciare alla carriera, ma non lo fece e divenne la star del tennis che tutti conosciamo, pur portando con sé ricordo di quel giorno, con tutti i sensi di colpa che ne conseguirono.
In questo caso la causa della morte non è stata direttamente la pallina, ma ci sono stati casi in cui invece lo fu.
Nel 1460 per esempio, John Stanley morì a seguito del colpo in testa ricevuto proprio da una pallina. Sulla sua tomba è rappresentato con una palla in mano e con il dito indica la propria testa. A fare da legenda la frase latina ‘ubi dolor, ibi digitus – indico là dove mi fa male’.
Stessa sorte capitò a Michel Eyquem de Montaigne, che perse il fratello durante una partita di tennis, nella quale, a detta dei testimoni, venne colpito da una pallina vicino all’orecchio sinistro. Non lamentò alcun disturbo e non smise di giocare, ma morì sei ore dopo di emorragia cerebrale.
Ancora una volta ci stupiamo di quanto un oggetto così piccolo e semplice conservi in realtà caratteristiche e pericoli particolari e insidiosi.
Vi abbiamo convinti ad utilizzare maggiore prudenza?