Wimbledon è appena terminato e gli US Open sono alle porte: quale occasione migliore per riscoprire una perla di Agassi ospite al Letterman Show?
Questa perla di Agassi ci arriva proprio mentre si avvicina l’edizione 2025 degli US Open, al via tra poche settimane. Un torneo che più di ogni altro incarna il caos affascinante del tennis americano, dove lo show è parte integrante del gioco e dove, tra uno scambio e l’altro, si gustano hot-dog a tutte le ore.
Correva l’anno 1995 e Andre Agassi era una star del tennis mondiale: con la sua chioma ribelle e il carisma da rockstar calcava non solo i campi da gioco, ma anche gli studi televisivi. Già vincitore a Wimbledon nel 1992 e agli US Open nel 1994 (dove si ripeterà nel 1999), il campione americano fu ospite del Late Show di David Letterman, dove — in poche parole — spiegò perfettamente la differenza tra i due tornei dello Slam.
Durante l’intervista, Letterman gli chiede: “Paragoniamo ora la campagna di Wimbledon con quella degli US Open. Sono due eventi completamente diversi, culturalmente parlando, giusto?”
Agassi, con il suo aplomb risponde: “Sono diversi sotto molti aspetti. Vincere Wimbledon è stato speciale, era il mio primo Slam. Ma più di tutto, è incredibile quanto cambi l’ambiente. A Wimbledon la gente applaude quando fai un bel punto. A New York, invece… applaudono sempre. Applaudono per qualsiasi cosa, e spesso non hai la minima idea del perché!”
Wimbledon sussurra, New York grida. Entrambi raccontano il tennis, ma con due accenti completamente diversi. E Agassi l’aveva già capito, vent’anni fa.