Troppo focalizzato sugli errori e bloccato dalla tensione, Musetti è rimasto deluso dal suo atteggiamento nella semifinale di ieri con Alcaraz
Dopo il match tra Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti, il tennista carrarino parla della propria prestazione ai microfoni della conferenza stampa post match. L’italiano, complici il nervosismo e la delusione della sconfitta, risponde molto secco e senza peli sulla lingua, ma dice solo verità.
La gestione del match
Partendo dal lato mentale della partita, il ventiduenne si rammarica per la gestione della partita, per l’atteggiamento negativo e per essersi focalizzato sugli errori e sulle condizioni di gioco. Campo e vento erano differenti rispetto a tutte le altre partite giocate e non è riuscito a concentrarsi abbastanza da pensare solo alla partita.
Si parla poi di numeri ed errori gratuiti, ma oggettivamente Lorenzo rimarca il fatto che il vento e le eccessive lamentele non lo hanno aiutato. Sia lui che Carlos non hanno giocato il loro miglior tennis e Musetti si sente di dire che, indipendentemente dalla durata della partita, in finale a Montecarlo entrambi avevano giocato meglio e la lucidità a Roma è venuta a mancare principalmente per la tensione della sua prima semifinale al Foro Italico.
Le parole sui primi tre del ranking
“Carlos è un altro fenomeno, che viene criticato tanto e abbastanza inutilmente, basta vedere i suoi risultati e i suoi numeri“, le dichiarazioni di Lorenzo, che sostiene che “sulla terra il miglior Carlos è favorito, al momento, con chiunque“. I dati oggettivi confermano la sua teoria, nulla togliendo a Jannik Sinner, perché il numero 1 deve ancora dimostrare di essere superiore anche su terra rossa.
La risposta alle dichiarazioni di Alexander Zverev sul gioco di Musetti, ritenuto dal tedesco troppo passivo, è molto schietta e sostanzialmente il risultato parla chiaro: se vince, giocando in un certo modo, non c’è motivo di cambiare stile di gioco.
In vista del Roland Garros
La domanda al numero due italiano riguardo alle prospettive in vista del prossimo Roland Garros è inevitabile: su “Muso”, anche alla luce degli ultimi risultati, si sono create enormi aspettative, anche se tre su cinque, come tutti sanno, è tutto un altro sport. Il Nostro, tuttavia, non sembra essere intimorito dal dover dimostrare di poter stare con i più forti, anzi: “La partita diventa ancora più fisica e io mi sento molto bene da quel punto di vista. Non vedo problemi in una durata maggiore dei match, mi è sempre piaciuto giocare 3 su 5 e riesco a esprimere meglio il mio tennis“.
Ad ora Musetti non è ancora riuscito a batter né Draper, né Alcaraz né Sinner, ma, tralasciando loro tre, ha dimostrato di essere quantomeno al livello di tutti gli altri anche se c’è ancora un passettino da fare: battere anche loro per poter vincere i tornei più importanti e scalare la classifica.