La lettone, in stato di grazia totale, spazza via Iga e torna in finale in un “Mille” quasi sette anni dopo l’ultima volta. Nella sfida per il titolo, Jelena troverà Anisimova
Quando il sorteggio la mette di fronte a Iga Swiatek, temutissima dal resto delle colleghe, Ostapenko sorride, si rilassa, ritenendosi oltremodo fortunata. Jelena conserva la sua imbattibilità contro l’ex numero 1 del mondo: grazie alla roboante vittoria per 6-3 6-1 ottenuta nella semifinale di oggi il bilancio vittorie-sconfitte negli scontri diretti dice 5-0 Lettonia, assurdo. Alona, che da un po’ di tempo non si vedeva a proprio agio sul campo come in questi giorni benedetti, ha interrotto altresì la striscia di successi qatarioti messa insieme da Swiatek, che a Doha aveva vinto gli ultimi tre titoli e diciassette partite consecutive.
Jelena aveva già giocato una finale in Qatar nel 2016, ma quello in programma domani sarà solo il suo quarto duello per il titolo in un evento di categoria 1000 o superiore, dopo Doha 2016, appunto, Roland Garros 2017 e Miami 2018: la distanza temporale tra quella partita giocata in Florida e la finale di domani – sei anni e 321 giorni – è la più lunga da quando la specifica categoria è stata introdotta nel 2009.
La campionessa del Roland Garros 2017 è l’unica giocatrice in attività ad avere un bilancio positivo a livello di scontri diretti con Swiatek, prendendo in considerazione tutte le colleghe che hanno affrontato la polacca almeno due volte. Esaminando anche lo storico delle giocatrici “in pensione”, se ne trova solo un’altra che abbia vinto più partite di quante ne abbia perse contro Iga: stiamo parlando di Ashleigh Barty, la quale vanta due vittorie e nessuna sconfitta al cospetto dell’attuale numero due WTA.
Peraltro, a riprova di quanto il match-up in questione sia bizzarro, Swiatek non perdeva un match così velocemente (70 minuti) dal secondo round di Dubai 2021 contro Garbine Muguruza (che aveva impiegato un minuto in meno per batterla), e non conquistava così pochi game in una singola partita da quando Rybakina la sconfisse con un doppio 6-2 nelle semifinali di Indian Wells del 2023.
Ostapenko ha avuto il controllo totale dell’incontro, strappato il servizio nel primo gioco esibendo un dritto subito fumante e subito un solo break sul 4-0 a favore nel secondo set, quando la partita era già abbondantemente in ghiaccio. Il raffronto tra i vincenti messi a segno dalle due avversarie – 24 Alona, 7 Iga – è impietoso, ma meno significativo del numero di non forzati concessi dalla lettone, appena 15, pochi consideratone lo stile discretamente aggressivo e la tendenza a perdere di vista il campo quando le cose funzionano meno bene.
In una settimana sinora perfetta, durante la quale non ha smarrito nemmeno un set, a Jelena manca un ultimo passo per sollevare un trofeo importante: nella finale in programma domani affronterà Amanda Anisimova, che nell’altra semifinale ha regolato con un doppio 6-3 Ekaterina Alexandrova. Nell’unico precedente tra le due, andato in scena proprio a Doha nel secondo turno dell’edizione di tre anni fa, Ostapenko aveva vinto in tre set.