Dopo più di quattro ore di lotta Lorenzo ha la meglio su Matteo, che paga i doppi falli e le molte scelte sbagliate nei momenti cruciali. Arnaldi spreca un vantaggio di 5-2 nel primo set e non sfrutta due cruciali palle break sul finire del terzo. Musetti, bravo a tenere in una giornata poco propizia, vince due tie break fondamentali e va al terzo turno, dove affronterà Denis Shapovalov
[16] L. Musetti b. M. Arnaldi 7-6(4) 4-6 7-6(5) 6-3
Un derby tirato, teso, sicuramente non giocato al meglio dai protagonisti in campo. Sedici game ai vantaggi. Eppure alla fine l’atteso scontro tra i due rappresentanti azzurri è stato appassionante e incerto fino all’ultimo, seppure per lunghi momenti un po’ scarabocchiato. In coda a una lotta furibonda costellata di errori e occasioni mancate soprattutto nella prima parte, Lorenzo Musetti ha battuto dopo più di quattro ore Matteo Arnaldi, e si giocherà l’accesso al terzo turno dell’Open d’Australia contro Denis Shapovalov.
Bravo Lorenzo a portare a casa la posta nonostante una giornata in chiaroscuro, ma il ragazzo da Sanremo avrà di che rammaricarsi: per le troppe chance sprecate – nel primo e nel terzo set in particolare – e per le molti decisioni opinabili prese nei momenti topici del match. Matteo ha inoltre sofferto tantissimo al servizio, finendo per commettere tredici esiziali doppi falli.
Approfittando di un avvio a rilento della sedicesima testa di serie, Arnaldi si è portato sul 5-2 grazie al break ottenuto nel sesto gioco con uno splendido passante di rovescio, ma ha cucinato la prima frittata nel nono game, permettendo a Lorenzo di ritornare a galla con il primo, sanguinoso doppio fallo della partita e con una censurabile smorzata troppo corta. In mancanza di molto altro, Musetti si è appoggiato sulle sventatezze del rivale, rosicchiando qua e là ciò che la partita aveva da offrirgli per piazzare un parziale di quattro game consecutivi e trovandosi, quasi senza rendersene conto, a servire per il set. A quel punto il match ha assunto le sembianze di una partita di traversone; connotati che l’avrebbero accompagnato per tutta la sua durata. Musetti ha preso a sfarfallare con il dritto e si è fatto soffiare il servizio sul più bello, finendo per ritrovarsi impastoiato al tie break; tie break risolto a suo favore quando il kid di Carrara si è ricordato che in molti, già in tempi non sospetti, hanno preso a chiamarlo “mago”: scenografico, meraviglioso, debordante il passante di dritto in corsa sul set point spedito all’incrocio delle righe. Mani alle orecchie a raccogliere lo stupore del pubblico e uno a zero per lui.
La rimonta non è tuttavia servita a rasserenare il numero due italiano, che nella seconda frazione è subito finito sotto 2-0 e ha dovuto cancellare con il servizio la palla del doppio break. Dal 3-2 Arnaldi è partito un set insondabile all’interno di un match altamente imprevedibile, con cinque break consecutivi (quelli subiti da Musetti per il 3-4 e per il 4-5 entrambi suggellati da doppio fallo) e il pareggio di Arnaldi, alla fine capace di conservare la battuta nel decimo game, non prima di aver rimontato dallo 0-40.
Nel terzo è toccato al tennista ligure risalire con enorme fatica la corrente per poi perdere il parziale: Muso è andato sul 3-1 scippando il servizio al sanremese nel quarto gioco alla quarta occasione utile, ed è riuscito addirittura – l’avverbio è quantomai opportuno considerate le contingenti prestazioni al servizio – a conservare la battuta per il 4-1. Bravo Matteo a stare agganciato, conscio che l’occasione per rientrare non gli sarebbe stata negata. Infatti, controbreak per il 4-3, con superbo passante nei piedi ad opera del numero 39 ATP. Musetti avrebbe anche avuto la palla per allungare di nuovo, ma al termine di un laboriosissimo ottavo game da quattordici punti Arnaldi ha pareggiato a quattro. Esito e andamento del nono gioco hanno con ogni probabilità deciso una bella fetta di partita: il complicatissimo rovescio di controbalzo tentato da Muso e finito lungo ha offerto a Matteo due palle break che lo avrebbero spedito a servire per il set, ma la combinazione palla corta di rovescio/passante di dritto di Musetti e una brutta smorzata hanno consentito alla sedicesima testa di serie di salvarsi. Altro giro, altro tie break, deciso da un unico minibreak al settimo punto quando, provando a difendersi da un bel rovescio lungo linea di Lorenzo, Arnaldi ha affossato il dritto.
Matteo ha visto un ultimo spiraglio di luce all’inizio del quarto set: avanti di un break, che a quel punto aveva smesso da un pezzo di fare notizia, Musetti è parso tormentato da un crampo: tuttavia, con la memoria ormai guastata dalle recenti memorie negative e ancora zavorrato da molte decisioni discutibili, Arnaldi dal 2-0 ha incassato un parziale di sei a uno subendo quattro simbolici break consecutivi.
“Sapevo prima di scendere in campo che una partita come questa, contro un amico e compagno di squadra sarebbe stata durissima – ha dichiarato a caldo Musetti, che con il successo di oggi si è portato sul 4-0 nel computo degli scontri diretti. Se guardate l’orologio potete rendervi conto di che tipo di lotta sia stata. Sono orgoglioso di aver vinto questa splendida battaglia contro un amico e non vedo l’ora di giocare la prossima“. Lorenzo ha poi analizzato una prestazione altalenante: “Entrambi sentivamo moltissimo la pressione e soprattutto nei primi due set non abbiamo giocato un tennis di altissimo livello, ma penso che nel terzo e nel quarto sia stata una bella partita. Forse non ho giocato al meglio, ma per me era importante vincere e iniziare l’anno nel modo giusto. Anche lo scorso anno a Wimbledon (dove fece semifinale, NdR) non mi sono piaciuto granché nei primi turni, ma con l’andare del torneo ho finito per giocare il mio miglior tennis. Speriamo vada così anche stavolta“. Il prossimo test, giovedì contro Denis Shapovalov, inizierà a dare a tutti qualche informazione a riguardo.