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    Osaka e Mouratoglou, fine corsa dopo dieci mesi

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    La collaborazione era iniziata nell’autunno dello scorso anno. Un titolo a Saint-Malo, qualche segnale, ma nessun vero salto. Dopo Wimbledon, la separazione: silenziosa, forse già scritta

    Naomi Osaka e Patrick Mouratoglou non lavorano più insieme. La separazione, avvenuta in maniera silenziosa poco dopo Wimbledon, è stata confermata da entrambi gli entourage con discrezione, senza comunicati ufficiali ma con la chiarezza di un progetto ormai esaurito. Era iniziato tutto meno di un anno fa, nel settembre 2024, quando Osaka aveva scelto di affidare la propria ricostruzione tennistica e mentale al coach francese, nella fase immediatamente successiva alla maternità e dopo due stagioni di presenza intermittente nel Tour.

    Le aspettative, moderate ma reali, si basavano su un’intesa potenziale tra due personalità molto diverse: da un lato l’ex numero uno del mondo, fragile nei momenti di esposizione mediatica e reduce da un lungo silenzio agonistico; dall’altro un coach abituato a guidare campionesse forti, strutturate, centrali nel racconto del tennis. Il primo segnale concreto della nuova collaborazione era arrivato a Pechino, ottobre 2024, dove Osaka ebbe la meglio anche su Lucia Bronzetti prima di fermarsi agli ottavi al cospetto di Coco Gauff. Il tono iniziale della storia era stato incoraggiante, anche a parole: “Patrick mi sta spingendo fuori dalla mia zona di comfort”, dirà lei dopo il primissimo periodo di lavoro congiunto.

    Il 2025 ha segnato il rientro a tempo pieno della quattro volte campionessa Slam. A gennaio Osaka ha raggiunto la finale del 250 di Auckland, dove si è ritirata dopo aver vinto il primo set contro Clara Tauson. A maggio Naomi ha vinto il WTA 125 di Saint-Malo battendo Kaja Juvan, conquistando il primo titolo nel Tour in oltre tre anni, e per la prima volta in assoluto sulla terra battuta. Nel complesso, Osaka ha collezionato 16 vittorie in 26 partite sotto la guida di Mouratoglou: non numeri da rilancio immediato, ma nemmeno trascurabili nel contesto del suo ritorno post-maternità.

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    Al Roland Garros, però, si è aperta una frattura evidente. Osaka ha perso al primo turno contro Paula Badosa. Nella conferenza stampa successiva al match la giocatrice è scoppiata in lacrime, parlando come già aveva fatto in passato del peso delle aspettative e di come si sentisse fuori posto nell’asfissiante mondo dello star system. Naomi nell’occasione si è scusata, senza pietismo, anche con Mouratoglou.

    A Wimbledon la ventisettenne nata a nella città sua omonima ha raggiunto il terzo turno, sconfitta da Anastasia Pavlyuchenkova. Le sue dichiarazioni post match profumavano di atarassia profonda: “Durante la partita non ho provato nulla,” questo il tenore dello speech. Mouratoglou è rimasto silenzioso. In quei giorni, senza dichiarazioni ufficiali, il rapporto professionale tra i due si è chiuso.

    La separazione non è nata da una singola sconfitta, ma da un’incompatibilità crescente: Osaka ha cercato un equilibrio che Mouratoglou non ha potuto offrirle, forse per stile, forse per tempi e modalità diverse. La collaborazione è durata dieci mesi. Non è stata un fallimento, ma un esperimento che non ha mai trovato la sua forma.

    Naomi Osaka si separa da Mouratoglou
    Naomi Osaka si separa da Mouratoglou (Fonte – Naomi Osaka Instagram)
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