A Los Cabos si è giocata la prima finale fra giocatori con il rovescio ad una mano dal 2019. Un approfondimento sui giocatori che utilizzano ancora questo colpo
Domenica scorsa all’ATP 250 di Los Cabos è andata in scena la sfida fra Denis Shapovalov e Aleksandar Kovacevic, una partita che magari non verrà ricordata nella storia delle grandi finali ATP ma che è piuttosto significativa per analizzare un colpo che fa innamorare tanti appassionati di questo sport: il rovescio ad una mano. Era dal 2019 che due giocatori monomani non si affrontavano nell’atto decisivo di un torneo, quando Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas si incontrarono a Pechino. Sempre quell’anno Thiem e Federer si contesero il titolo ad Indian Wells, con il successo dell’austriaco.
Un dato che fa piuttosto riflettere sull’attuale stato di questo colpo, ma che in realtà non ci dice completamente se esso potrà essere ancora visibile nei prossimi anni e se chi lo pratica potrà vincere grandi tornei.
Quanti giocatori giocano il rovescio ad una mano?
Il numero dei giocatori nella top 100 che utilizza il rovescio monomane è molto basso poiché abbiamo solo: Musetti, Dimitrov, Shapovalov, Tsitsipas, Mpetshi Perricard, Altmaier, Kovacevic ed O’Connell. 8 contro 92!

Se usciamo dai primi 100 abbiamo circa una quarantina di giocatori fino alla posizione numero 624 del ranking, occupata in questo momento dal 38enne francese De Schepper, ex numero 62 al mondo.
La classifica dei giocatori con il rovescio ad una mano
(Classifica presa da Tennis Abstract) – Il ranking include ancora Richard Gasquet che si è ritirato al Roland Garros.
In 560esima posizione troviamo anche l’azzurro Pierluigi Basile, classe 2007, che fa di questo colpo uno dei suoi punti di forza. Inoltre Basile è un’eccezione a livello Junior insieme allo svizzero Henry Bernet e al tedesco Max Schoenhaus.
Pochi nomi ma vari successi
Nonostante il numero bassissimo di giocatori, il rovescio ad una mano, dati alla mano, sta comunque producendo ancora qualcosa nel circuito.
Lorenzo Musetti quest’anno è stato vicino alla top 5 ed ha raggiunto almeno la semifinale in tutti i più grandi appuntamenti sulla terra. Denis Shapovalov ha vinto due titoli: un ATP 500 a Dallas e un ATP 250 a Los Cabos.

Poi abbiamo Tsitsipas e Dimitrov, che nonostante stiano attraversando una fase negativa, uno per problemi tecnici e mentali e l’altro per motivi fisici, possono ancora dire la loro.
Il 22enne francese Mpetshi Perricard ha vinto nel 2024 un 500 a Basilea e un 250 a Lione. Andando più dietro, anche lo statunitense Kovacevic è stato protagonista di due finali a Montpellier e Los Cabos quest’anno. Pochi nomi ma comunque un numero notevole di risultati che danno ancora un po’ di serenità agli amanti di questo colpo.

Se ci spostiamo a livello Junior la tendenza è la stessa, con Henry Bernet che ha vinto l’Australian Open ed è stato numero uno al mondo, e Max Schoenhaus che ha disputato la finale al Roland Garros e la semifinale a Wimbledon. Il nostro Pierluigi Basile sta invece facendo più carriera a livello Challenger, dove ha raggiunto la semifinale a Perugia.

Da ciò quindi possiamo dedurre che, nonostante scarseggino, i monomani possono ancora dire la loro nel circuito vincendo trofei. Probabilmente non tutti per il loro rovescio, ma sicuramente riuscendo a regalare emozioni ai nostalgici del tennis di un tempo e alle nuove leve cresciute guardando sua maestà Roger Federer.