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    Polemiche al Roland Garros: Boisson esclusa dal serale, Mauresmo risponde

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    Nessuna donna in prime time per il secondo anno consecutivo. Ma è davvero solo una questione di pubblico?

    Il dibattito sulle night session del Roland Garros è ormai uno dei più accesi nel tennis contemporaneo. Anche l’edizione 2025 non ha fatto eccezione: per l’undicesima sera consecutiva, il match in prima serata sul Philippe-Chatrier ha visto protagonisti solo uomini. Con la sfida Djokovic-Zverev di mercoledì sera si è chiuso il calendario notturno, e ancora una volta nessuna partita femminile è stata programmata in quella fascia oraria.

    Questi i dati: dal 2021 a oggi, 51 delle 55 sessioni serali sono state riservate al tabellone maschile, di cui le ultime 22 di fila. L’ultima eccezione risale al 4 giugno 2023, con Aryna Sabalenka contro Sloane Stephens. Da allora, blackout totale.

    Mauresmo si difende: “È una questione di tempo di gioco”

    Amélie Mauresmo, direttrice del torneo, è finita nel mirino. Le critiche si sono intensificate dopo che la giovane francese Lois Boisson, la rivelazione del torneo, non è stata inserita nel programma serale nonostante la richiesta di Amazon Prime che trasmette il torneo in Francia.

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    Mauresmo ha respinto le accuse di discriminazione: “Il messaggio non è che le ragazze non siano degne del prime time. Il problema è che abbiamo solo un match serale e dobbiamo tenere conto del pubblico: 15.000 persone che si aspettano uno spettacolo duraturo. I match maschili, sulla carta, durano di più.”

    I numeri smentiscono la narrazione

    Un argomento che però non regge all’analisi dei dati: in almeno 5 delle 11 serate, un match femminile avrebbe garantito uno spettacolo di durata uguale o superiore rispetto a quello maschile.

    Ecco alcuni esempi:

    • 26 maggio: Osaka-Badosa (2h21) più lungo di Sinner-Rinderknech (2h15)
    • 2 giugno: Boisson-Pegula (2h40) molto più lungo di Sinner-Rublev (2h00)
    • 1 giugno: Swiatek-Rybakina (2h30), più lungo di Musetti-Rune (3h18 ma con molte pause)
    • 3 giugno: Sabalenka-Zheng (1h57), più lungo di Alcaraz-Paul (1h34)

    Le giocatrici alzano la voce

    Aryna Sabalenka, Coco Gauff, Ons Jabeur: il coro di proteste cresce. “Abbiamo avuto grandi partite, meritavamo di essere in prima serata. È una questione di rispetto e visibilità,” ha dichiarato Sabalenka.

    Anche Alizé Cornet, ora commentatrice, ha risposto piccata a Patrick Mouratoglou, che aveva sollevato dubbi sul “livello di star power” delle attuali tenniste: “Essere una star non è solo questione di follower o passato. Oggi ci sono nomi capaci di riempire stadi e generare entusiasmo, eccome.

    E ora?

    Dalla direzione del Roland Garros è arrivata una mezza apertura: “Abbiamo ascoltato il messaggio.” Ma basterà per cambiare rotta nel 2026? Intanto, Boisson affronterà oggi Coco Gauff, non in prima serata, ma con i riflettori mediatici puntati tutti su di lei.

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