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    TennisTalker MagazineIBI 2025: Paolini vince un match incredibile. È semifinale

    IBI 2025: Paolini vince un match incredibile. È semifinale

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    Un’altalena di emozioni, errori e drammi sportivi sul centrale. Alla fine Jasmine batte Shnaider e si qualifica per la prima volta alle semifinali degli Internazionali

    [6] J. Paolini b. [13] D. Shnaider 6-7(1) 6-4 6-2

    Tutti gli ingredienti dello psicodramma associato a turbe tennistiche si sono rovesciati insieme nel ciotolone del centrale del Foro Italico, per rendere la partita di quarti di finale tra Jasmine Paolini e Diana Shnaider una di quella da ricordare quando si tornerà in futuro a parlare dell’edizione 2025 degli Internazionali. Da ricordare per mille motivi, quasi nessuno di questi relativo alla qualità del tennis ammirato.

    Breve panoramica per dare un un’idea di una tenzone ben curiosa. Primo set, minuto quindici: Paolini avanti 4-0; Shnaider assolutissimamente incapace di tenere una palla nel rettangolo regolamentare. Primo set, minuto trenta: 5-4 Shnaider e Jasmine inspiegabilmente spentasi, senza più accelerare di dritto, con la seconda di servizio a toccare malapena i 100 chilometri orari, permettendo all’avversaria di menare con i piedi ben piantati i temuti fendenti mancini. Primo set, allo scoccare del quarantesimo minuto: Jasmine in postazione per chiudere al servizio il primo parziale, quasi senza sapere perché.

    Abbastanza per definire assurdo l’andamento di una partita che non è mai stata ordinaria, ma il bello, e insieme il brutto, sarebbe dovuto ancora arrivare. Paolini ha infatti perso la battuta nel momento topico, ed è stata costretta a riparare a un tie break che non ha giocato: completamente ingessata, apatica, abulica, Jasmine ha perso il game decisivo per sette punti a uno, ritrovandosi con un pugno di mosche in mano nonostante i larghi regali concessi fin lì dall’avversaria.

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    La qualificazione alla semifinale – che al tennis italiano al femminile mancava dal 2014, quando Sara Errani giocò e vinse il penultimo atto del torneo contro Jelena Jankovic – sembrava abbondantemente sfumata quando, ancora sotto shock, Jas è finita sotto 4-0 nel secondo, incapace di pescare una qualsivoglia reazione. Ci sarebbe voluto un aiuto dal cielo, ed esso è puntualmente arrivato. Come spesso è accaduto nella storia del tennis, l’intervento di Giove Pluvio, datore della pioggia, ha sparigliato le carte. Un intervento breve, nemmeno cinque minuti, le giocatrici non hanno neanche dovuto abbandonare le loro seggiole. Ma è bastato.

    Al rientro, Paolini ha vinto sei giochi in fila, essendole bastato a raggiungere l’incredibile risultato riordinare un pochino le idee. Al resto ha pensato Shnaider, irrigiditasi sempre più mano a mano che Jasmine si avvicinava nel punteggio. Incredula, in lacrime e trovatasi sul risultato di un set pari, la mancina da Zigulevsk si è rifugiata per lunghissimo tempo alla toilette, riemergendone solo dopo una decina di minuti abbondanti e accolta dai fischi di alcune centinaia di spettatori al suo ritorno in campo.

    Shnaider, che non è Novak Djokovic, che non è Zlatan Ibrahimovic; che non ha, insomma, le spalle abbastanza larghe per concedersi simili lussi, ha gestito malissimo i rapporti con un pubblico ovviamente ostile già in partenza: ritrovatasi sopra di un break (2-0) al terzo, la russa si è di nuovo fatta rimontare, e quando ha affossato in rete il dritto in uscita dal servizio per il due pari ha avuto la malaugurata idea di provocare la folla con gesti plateali, ricavandone in cambio bordate di fischi e insulti. L’avversaria, i propri demoni, la gente indiavolata – e, occorre dirlo, non sempre irreprensibile – in tribuna: troppi nemici per una donna sola.

    Insomma, la frittata era ormai cucinata e pronta da servire: Paolini era già seduta a tavola da un po’. Esattamente come nel set precedente, sei game consecutivi hanno preso la direzione di Castelnuovo Garfagnana e Paolini, ritrovato il sorriso, ha potuto festeggiare un risultato a suo modo storico, per lei e per il tennis italiano tutto. Forse ancora non si è ben spiegata come ci sia riuscita, o forse sì. In ogni caso, adesso è il momento di spostare in avanti lo sguardo: venerdì, in semifinale, le toccherà una tra Elina Svitolina e Peyton Stearns.

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