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    TennisTalker MagazineIBI 2025: Musetti di gran lusso; batte Medvedev, la pioggia e si assicura i quarti

    IBI 2025: Musetti di gran lusso; batte Medvedev, la pioggia e si assicura i quarti

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    Solidissima prestazione di Lorenzo contro il campione dell’edizione 2023. Partita interrotta per tre ore dalla pioggia prima del match point. Adesso Zverev o Fils. Avanzano in tre set Alcaraz e Draper

    Lorenzo Musetti ha evidentemente cambiato status, e non solo per aver fatto il proprio ingresso in top 10. I numeri sono importanti ma (dai?) sono anche una conseguenza dei risultati, che a loro volta sono discendenti diretti del grande lavoro ma soprattutto, se la base di talento è comunque questa, di una mente pronta ad accettare gli insidiosi favori del pronostico. Il Lorenzo di oggi, sicuramente il Lorenzo da terra battuta, è questo: quando è favorito, vince. Scusate se è poco. Musetti ha dovuto superare anche l’estremo ostacolo presentatogli dalla pioggia, che ha imposto l’interruzione della sua partita giusto prima del match point, giocatosi solo tre ore dopo il “penultimo” punto. Un nuovo clinic nel bagaglio sulla gestione della tensione.

    Medvedev raccontava di immaginarsi di colore blu i campi in terra battuta perché gli ricordavano l’amato cemento facendogli dimenticare di giocare sul detestatissimo mattone tritato, eppure Danilone è uno che da queste parti un titolo l’ha vinto, nel 2023, l’unico della carriera sul rosso, peraltro. E sarà pure un Medvedev lontano parente di quello un tempo in grado di raggiungere il numero uno del mondo, ma insomma, occorreva attenzione. Lorenzo lo sapeva, e ha eseguito.

    IL MATCH – Nei primi otto game, statistiche da carpet anni ’90, dal momento che nessuno dei due contendenti è stato in grado di raccogliere più di un punto in risposta. Poi la partita si è imbizzarrita, soprattutto per merito di “Muso”. Nel decimo gioco Medvedev ha offerto due palle break affossando sotto la metà della rete un brutto rovescio, e Lorenzo ha convertito la seconda bastonando con il dritto. Visto l’andazzo fin lì constatato ci si aspettava che il set avesse ormai preso la direzione del fantasista azzurro, e invece Musetti, dopo aver cancellato due palle break, ha concesso il pareggio al russo che invero l’ha meritato tirando un gran passante di rovescio.

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    In coda ai due inattesi rovesciamenti di fronte la sterzata decisiva l’ha data comunque il numero nove del mondo, lavorando benissimo l’undicesimo game con cambi di ritmo e funzionali variazioni, utili a strappare di nuovo il servizio a Medvedev, per mettersi nuovamente nella condizione di chiudere il set in battuta e stavolta riuscendovi.

    Viaggiando sui binari dell’inerzia favorevole, nel primo gioco della seconda frazione “Muso” ha infilato il terzo break consecutivo, convalidandolo con un vincente di dritto in corsa che ha mandato in sollucchero i 5000 paganti del GrandStand. Lorenzo ha poi controllato la situazione senza mai rischiare più del dovuto, anche se non avrà gradito la sorpresa presentatagli dal meteo durante l’ultimo game: come minacciato dalle previsioni e dai nuvoloni che da un’oretta si rincorrevano nel cielo sopra il Foro, all’inizio del game cruciale ha effettivamente iniziato a piovere intensamente: vista la situazione, il giudice arbitro Renaud Lichtenstein ha deciso di provare a far concludere il match, così gli ultimi punti sono stati accompagnati dall’acquazzone.

    Lorenzo, sul 30 pari, è riuscito a procurarsi un match point con una superba palla corta, ma a quel punto non c’erano davvero più le condizioni per continuare. L’ultimo punto, il dritto inside-out che ha spedito “Muso” al primo quarto di finale romano della sua vita contro il vincitore dell’incontro tra Sascha Zverev e Arthur Fils, si è giocato quasi tre ore dopo il penultimo. Il che non gioverà a favorire il meritato riposo del Nostro in vista delle prossime sfide, ma che gli assicurerà comunque un momento da raccontare a Ludovico tra qualche annetto.

    ALCARAZ E DRAPER A FATICA – Vittorie molto più complicate del previsto per Carlos Alcaraz e Jack Draper. Carlitos ha impiegato due ore e mezza spaccate per risolvere la partita con Karen Khachanov, che fino ad oggi nei quattro precedenti tutti vinti senza concedere nemmeno un set non gli aveva mai fatto il solletico. Oggi il russo ha messo invece in mostra la miglior versione di sé, mentre l’ex numero uno del mondo è andato a corrente parecchio alternata. Perso il secondo set con l’identico 6-3 con cui aveva vinto il primo, Alcaraz ha sbrogliato la matassa tirando tutto ciò che ha visto nel dodicesimo gioco del terzo, raccogliendo poi un errore non forzato di Khachanov sul match point.

    Nei quarti di finale, Carlos affronterà per la sesta volta in carriera Jack Draper, che lo ha battuto a marzo nell’ultimo incrocio andato in scena nella semifinale di Indian Wells. Il britannico numero 5 ATP è venuto a capo della sfida con l’erratico mancino Corentin Moutet dopo due ore e venti avendo perso (male) il primo set. Dalla fine del secondo, e anche a causa di una condizione fisica in vistoso calo del giocatore da Neuilly-sur-Seine, Draper ha preso decisamente il controllo delle operazioni, e giovedì giocherà il quarto-quarto di finale della sua sfavillante stagione.

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