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    TennisTalker MagazineCiak, si gioca! I film da non perdere se la tua passione è il tennis

    Ciak, si gioca! I film da non perdere se la tua passione è il tennis

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    Cinema e tennis, un binomio da campioni! Una lista di film imperdibili per tennisti cinefili, dalle commedie romantiche alle battaglie per l’uguaglianza

    Neanche il tempo di lasciarsi alla spalle l’era di Federer, Nadal e Djokovic (ancora in campo), che subito sono saliti alla ribalta Alcaraz e il nostro Jannik Sinner. Proprio come in un film, gli eroi si passano il testimone di generazione in generazione facendo appassionare milioni di tifosi. E, se il tennis giocato non dovesse bastare, esistono molti titoli interessanti da vedere e rivedere comodamente dal proprio divano. Quindi, se appena posata la racchetta il primo pensiero è ancora il tennis, popcorn in mano e via alla proiezione!

    Nel giorno in cui si inaugura la 78ª edizione del Festival di Cannes, non potevamo esimerci dall’allestire una lista di titoli che legassero cinema e tennis. Un binomio che ha fatto la storia, con partite da cineteca e rivalità tanto epiche dall’essere riportate sul grande schermo.

    Bonus docuserie – A modo mio

    Proprio Carlos Alcaraz, rivale designato di Jannik Sinner, è il protagonista del nuovo prodotto Netflix A modo mio. In questa docuserie, composta da tre puntate, seguiamo Carlos Alcaraz nella stagione 2024 per conoscere meglio il giovane prodigio che ha rivoluzionato il mondo dello sport. Scopriamo la vita di uno degli sportivi più forti del mondo, sul campo da tennis e fuori.

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    Carlos Alcaraz in posa per Netflix
    Carlos Alcaraz in posa per Netflix

    #1 – Una famiglia Vincente – King Richard (2021)

    In questa pellicola del 2021, un Will Smith da Oscar (miglior attore) interpreta Richard Williams padre e coach delle campionissime sorelle Williams. Fra i produttori esecutivi compaiono le stesse sorelle Williams, per un film prodotto da Warner Bros. che nel 2022 ha fatto incetta di premi e candidature (di cui sei agli Oscar).

    La trama

    Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard ha un piano che porterà Venus e Serena Williams dalle strade di Compton in California, al palcoscenico mondiale, come icone leggendarie. Il film profondamente toccante, mostra il potere della famiglia, della perseveranza e dell’incrollabile convinzione come mezzi per raggiungere l’impossibile e avere un impatto sul mondo.

    Locandina del film King Richard
    Locandina del film King Richard

    #2 – Borg McEnroe (2017)

    Come non citare un film che ripercorre una delle più straordinarie rivalità di tutti i tempi, con protagonisti due astri del tennis che hanno fatto la storia dello sport mondiale. Con Sverrir Gudnason nei panni di Bjorn Borg e Shia LaBeouf che interpreta John McEnroe, questa pellicola mette su schermo alcuni passaggi fondamentali di questi atleti con particolare focus sulla storica finale di Wimbledon ’80.

    La trama

    La calma glaciale del tennista Björn Borg contro il temperamento impetuoso dell’avversario John McEnroe. I movimenti rigidi e calibrati del giocatore svedese contro il gioco nervoso e dinamico dello statunitense, preda di frequenti attacchi d’ira ai danni degli spettatori e dell’arbitro di turno. La contrapposizione tra i due atleti non si esaurisce sul campo da tennis: le personalità opposte, gli stili diversi e l’imprevedibilità dei risultati rendono il confronto ancora più serrato e avvincente, proiettando i due campioni tra le stelle del firmamento sportivo. Fino alla finale di Wimbledon del 1980, considerata una delle partite più belle della storia del tennis. 

    a sinistra Shia LaBeouf e a destra Sverrir Gudnason, rispettivamente nei panni di John McEnroe e Bjorn Borg
    a sinistra Shia LaBeouf e a destra Sverrir Gudnason, rispettivamente nei panni di John McEnroe e Bjorn Borg

    #3 – Wimbledon (2004)

    Salto indietro di 21 anni per una commedia romantica con protagonisti Peter Colt (Paul Bettany), tennista inglese giunto ormai al termine della carriera, e la promessa Lizzie Bradbury (Kirsten Dunst). Il film prende ispirazione dalla vera storia di Goran Ivanišević, tennista che nel 2001 diventa il primo atleta a vincere un torneo del Grande Slam (proprio Wimbledon) grazie ad una wild card, occupando infatti al tempo la 125esima posizione nella classifica mondiale per via di un reiterato problema al tendine della spalla.

    La trama

    La relazione tra i due tennisti diventa motivo di gossip per le riviste, che non perdono un momento per diffondere la notizia. Quando il padre di Lizzie scopre che la figlia frequenta Colt, impedisce alla ragazza di rivederlo, perché potrebbe minare la sua concentrazione durante i match. I due innamorati, però, continuano a vedersi di nascosto, fino a quando entrambi non si ritrovano a disputare la semifinale maschile e femminile. L’ultima chance per lui, con il rivale di sempre ad attenderlo, una carriera in ascesa per lei, con il padre a guidarla con ossessione. Il resto? Niente spoiler.

    Immagine promozionale film Wimbledon, con Paul Bettany e Kirsten Dunst
    Immagine promozionale film Wimbledon, con Paul Bettany e Kirsten Dunst

    #4 – 7 Days In Hell (2015)

    Consiglio più leggero e spassionato, un mockumentary (finto documentario) che racconta una partita lunga sette giorni, a Wimbledon, fra due acerrimi rivali. Il primo, interpretato da Andy Samberg, è un bad boy che ricorda da vicino Andrè Agassi, il secondo, interpretato da Kit Harington (il Jon Snow de Il Trono di Spade), è un giovane talento sotto una pressione enorme perché potrebbe essere il primo britannico a vincere il più nobile degli Slam dal 1930 (di fatto la storia di Murray).

    La storia, oltre ai legami caratteriali e di carriera con giocatori realmente esistiti, richiama anche al vero match più lungo della storia. Ricorderete tutti il match giocato fra Isner e Mahut nel 2010 a Wimbledon, durato dal 22 al 24 giugno. In quel caso si giocò un tempo effettivo di 11 ore e 5 minuti, dovuto anche all’assenza del tie-break nel quinto set. L’incontro fu poi vinto da John Isner, con il punteggio di 6–4 3–6 6–7 7–6 70–68. Curiosità: nel film appaiono Serena Williams, John McEnroe e Chris Evert.

    La trama

    Aaron Williams è considerato “il cattivo ragazzo del tennis“. È un orfano americano trovato per strada e adottato da Richard Williams, che lo ha cresciuto con le figlie Venus e Serena. Nella finale del singolare maschile di Wimbledon del 1996, il suo servizio colpisce un giudice di linea, che muore d’infarto. Williams vince l’incontro, spinge il principe Edoardo durante la cerimonia post-partita, poi scompare. Charles Poole è un bambino prodigio britannico, costretto a intraprendere la carriera tennistica dalla madre autoritaria, che minaccia di rinnegarlo se perde. In procinto di diventare il più giovane tennista professionista della storia, appare in un talk show sportivo, rivelando che il suo idolo è Williams. I due si trovano poi uno di fronte all’altro sul campo di Wimbledon, il resto è da vedere con una buona dose di popcorn.

    A sinistra Kit Harington nei panni di Charles Poole, a destra Andy Samberg nei panni di Aaron Williams
    A sinistra Kit Harington nei panni di Charles Poole, a destra Andy Samberg nei panni di Aaron Williams / dal film

    #5 – La battaglia dei sessi (2017, Disney+)

    Nuove generazioni di donne godono di importanti diritti. Diritti acquisiti, sociali e umani, che gli permettono di realizzarsi secondo scelte personali. Ma non è stato sempre così e non è ancora pienamente così. La battaglia per la parità di trattamento dei sessi è tutt’altro che conclusa. Per questa ragione è essenziale ripassare le tappe di un percorso centenario e ostinato.

    La battaglia dei sessi, match d’antologia tra Billie Jean King e Bobby Riggs, è una di quelle tappe. Strappando il titolo a una sfida epica che catturò l’attenzione mondiale e cambiò per sempre la storia del tennis, la commedia vintage di Jonathan Dayton e Valerie Faris rigioca la partita, una battaglia sportiva e politica insieme contro il pregiudizio sulla qualità del gioco offerto dalle donne. E l’interesse del film risiede nella lotta condotta da Billie Jean King in campo e fuori per ridurre lo scarto (economico) tra uomini e donne nell’universo sportivo. Questo è un film imperdibile, che si collega anche alle recenti novità nel mondo del tennis sulla gestione economica di questa disparità e sull’impegno costante della WTA per fornire maggiore supporto alle tenniste professioniste.

    Imperdibili Emma Stone nei panni di Bilie Jean King e Steve Carell in quelli di Bobby Riggs, entrambi nominati fra i migliori attori del 2018 ai Golden Gobes e ai Critics Choice Awards.

    La trama

    Sulla scia della rivoluzione sessuale e dell’ascesa del movimento femminista, la partita di tennis del 1973 tra la campionessa mondiale femminile Billie Jean King e l’ex campione maschile, nonché scommettitore di professione, Bobby Riggs fu etichettata come La battaglia dei sessi, diventando uno degli eventi sportivi televisivi più visti di tutti i tempi, raggiungendo 90 milioni di spettatori in tutto il mondo.

    Mentre la rivalità tra King e Riggs raggiungeva il suo culmine, fuori dal campo ognuno combatteva battaglie più complesse e personali. La riservata King non solo gareggiava per l’uguaglianza, ma lottava anche per venire a patti con la propria sessualità, mentre la sua amicizia con Marilyn Barnett andava approfondendosi. Riggs invece, una delle prime celebrità mediatiche, lottava con i suoi demoni del gioco, a scapito della famiglia e della moglie Priscilla.

    Emma Stone e Steve Carell in "La battaglia dei sessi"
    Emma Stone e Steve Carell in “La battaglia dei sessi”

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