Lorenzo domina Virtanen, passano senza problemi anche Alcaraz, Tsitsipas e Medvedev. Nel femminile passeggiate pomeridiane per Sabalenka, Zheng e Andreeva
Avete presente quelle giornate di ordinaria follia? Ecco, pensate al loro esatto contrario. Il pomeriggio di tennis a Roma è stato per così dire… protocollare. Pochi sussulti, emozioni misurate ed entusiasmo parziale, massime riscontrabile nei pressi del Campo 5, quello dedicato alla rifinitura del figliol prodigo Jannik Sinner che domani sera, contro un Mariano Navone per il quale già proviamo una certa qual solidarietà umana, tornerà alle competizioni dopo i tre mesi di sospensione legati all’affaire Clostebol.
Nel frattempo, dopo le ripetute stragi dei giorni scorsi, il tennis italiano ha vissuto una giornata quasi positiva. Alla vittoria di Francesco Passaro, inspiegabile nemesi di Grigor Dimitrov, si è aggiunta quella di Lorenzo Musetti nell’attesissimo esordio da top ten del kid di Carrara al Foro. Nessun problema per “Muso”, e in effetti di problemi nessuno se ne attendeva, dato il sorteggio: il suo avversario, il finlandese Otto Virtanen, prima del successo al primo round contro Hamad Medjedovic aveva vinto appena una partita (quest’anno a Marrakech) sulla terra battuta in tutta la carriera in un tabellone principale del Tour maggiore. Bravo comunque Lorenzo a evitare di buttare energie preziose, anche perché il suo prossimo rivale, Brandon Nakashima, è passato senza giocare a causa del ritiro pre-match di Jordan Thompson.
Come dicevamo, la giornata in ufficio è stata piuttosto ordinaria per i grandi nomi in programma oggi: Carlos Alcaraz ha come sempre maltrattato Dusan Lajovic, aggiornando il proprio brutale score negli scontri diretti con il serbo: adesso siamo a undici set vinti a nessuno nelle cinque vittorie (a zero) conquistate dal murciano. Al prossimo round Carlitos affronterà Laslo Djere, che ha battuto in due Alex Michelsen, reduce dal Challenger vinto la scorsa settimana all’Estoril nella finale contro Andrea Pellegrino.
Nessun set perso nemmeno per il campione dell’edizione 2023 Daniil Medvedev contro Cameron Norrie, che non si capisce come sia finito a dover passare addirittura dalle qualificazioni, e per Stefanos Tsitsipas il quale, nondimeno, ha dovuto rimontare un break di svantaggio nel secondo ad Alexandre Muller. Danilone al terzo round se la vedrà con Alexei Popyrin, mentre al greco, ormai precipitato ai margini dei primi venti, toccherà un preoccupantissimo terzo turno contro Arthur Fils.
Per il resto, detto della spiacevole uscita di scena di Denis Shapovalov, battuto in due set da un raro esempio di ventenne lituano non dedito alla pallacanestro come il qualificato Vilius Gaubas (possibile prossimo avversario di Sascha Zverev), confermiamo che anche dal draw femminile non sono pervenute notizie di particolari sconquassi. Forse un terremotino, considerato il netto KO patito dalla quattordicesima testa di serie Daria Kasatkina contro Marte Kostyuk, ma per il resto, solo qualche piccola scossa qua e là: per esempio le sconfitte di Maria Sakkari e Amanda Anisimova, accompagnate all’uscita da Magda Linette e Veronika Kudermetova.
Guardando alle reali favorite, però, chi doveva fare il proprio dovere l’ha fatto: la numero uno Aryna Sabalenka, l’oro olimpico Qinwen Zheng e il baby fenomeno Mirra Andreeva non sono state infastidite da Potapova, Danilovic e Arango, così com’è stata priva di perturbazioni la giornata di Emma Navarro e Leylah Fernandez, sbarazzatesi velocemente di Rakhimova e Antonia Ruzic, che al primo turno aveva battuto per un soffio la neo-italiana Tyra Grant.
Al terzo turno, scorrendo il tabellone femminile e dovendo scegliere, segnaleremmo tre sfide: Paolini-Jabeur, Andreeva-Noskova e Navarro-Tauson, comunque sempre consapevoli del fatto che le emozioni fioriscono dove e quando non te lo aspetti, la vita è così, e in ogni caso auspicando un livello di pathos un tantinello maggiore.