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    Lorenzo Sonego, il gladiatore silenzioso del tennis azzurro

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    Esordio sul Centrale per Lorenzo Sonego oggi agli Internazionali d’Italia. Dalla salvezza in Coppa Davis al talento artistico: il torinese è l’esempio vivente di determinazione, empatia e passione

    Prosegue il viaggio di TennisTalker con Claudio Pistolesi alla scoperta dei protagonisti italiani in corsa per gli Internazionali BNL d’Italia. Questa volta, i riflettori della rubrica I Gladiatori di Roma si posano su Lorenzo Sonego.

    Un momento decisivo: Bologna 2023

    Come ci racconta Claudio Pistolesi “Ci sono istanti che cambiano la storia di un atleta, e per Lorenzo Sonego uno di questi risale al 2023, a Bologna. In un match delicatissimo di Coppa Davis contro il cileno Nicolás Jarry – allora nel miglior momento della carriera e tra i primi venti del mondo – Sonego ha salvato uno o forse più match point, evitando un’eliminazione quasi certa dell’Italia dalla fase a gironi”.

    Senza quella rimonta, non ci sarebbe stato il trionfo di Sinner a Malaga, né la storica vittoria su Djokovic. Una catena di eventi scatenata da un momento di puro coraggio e determinazione. “Sonego, in quell’occasione, si è guadagnato a pieno titolo un posto tra i protagonisti della rinascita del tennis maschile italiano”.

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    I successi che raccontano una carriera

    Non è solo quell’impresa a definire il percorso di Sonego. La semifinale al Foro Italico, i quarti agli Australian Open 2024, la finale di Vienna con una storica vittoria su Djokovic per 6-1 6-2: tutti tasselli di un mosaico che racconta una carriera in costante crescita.

    Nel doppio, Sonego ha lasciato un segno indelebile già nel 2023, quando, insieme a Jannik Sinner, ha sconfitto la Serbia contribuendo in modo decisivo al cammino dell’Italia in Davis.

    Lorenzo si è dimostrato un giocatore versatile e, da vero gladiatore, è stato pronto a dare battaglia. L’empatia dimostrata con i compagni di squadra fanno di lui una figura fondamentale per il gruppo, oltre che un giocatore di talento”.

    Il legame con il coach: un pilastro silenzioso

    Alla base della crescita di Lorenzo c’è anche il rapporto profondo e duraturo con il coach Gipo Arbino. Un sodalizio decennale che ha permesso al tennista torinese di trasformarsi da giovane calciatore – ricordiamo che fino all’età di 14 anni, Sonego era considerato una promessa del calcio e giocava nelle giovanili del Torino, prima di scegliere definitivamente la strada del tennis – a top 50 del ranking ATP.

    È l’esempio perfetto di quanto sia fondamentale l’empatia tra atleta e allenatore, la costanza nel lavoro e la fiducia reciproca. Anche dopo la separazione, avvenuta nel 2023 in circostanze non del tutto serene, ma delle quali si sa poco e non voglio entrare nel merito, il contributo di Arbino resta un pezzo importante della storia sportiva di Sonego”.

    Presente e futuro: una storia ancora da scrivere

    Oggi Sonego è seguito da Giuseppe Colangelo, con Vincenzo Santopadre nel ruolo di “super coach”. Un team solido, che lo ha accompagnato fino ai quarti degli Australian Open 2024, segnale di una carriera tutt’altro che in fase calante.

    Secondo Pistolesi “Il suo percorso rappresenta una delle più belle “storytelling” del tennis italiano degli ultimi anni. Una traiettoria che dovrebbe essere studiata e raccontata nelle scuole per maestri, un esempio di determinazione, professionalità e spirito competitivo da trasmettere alle nuove generazioni”.

    Il ragazzo che suona e sogna

    Oltre al tennis, Sonego coltiva anche una vena artistica: canta, suona, crea. “Una creatività che si riflette anche in campo, nei colpi, nelle scelte, nel modo di affrontare le sfide. Indipendente, caparbio, determinato: ha continuato a crederci anche quando pochi lo facevano” sottolinea Claudio.

    Un talento poliedrico che ha dimostrato come la passione e la fiducia in se stessi possano portare lontano. E se oggi l’Italia del tennis può vantare una Coppa Davis e un gruppo di campioni, è anche grazie a lui.

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