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    TennisTalker MagazineMusetti: "La top 10 era un obiettivo, ma non sono cambiato. A Roma per vincere"

    Musetti: “La top 10 era un obiettivo, ma non sono cambiato. A Roma per vincere”

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    L’azzurro, nella conferenza stampa pre-torneo, ha parlato del suo approdo fra i primi dieci giocatori del mondo e dei suoi prossimi obiettivi, a partire da Roma

    Lorenzo Musetti questa settimana giocherà per la prima volta un torneo da top 10, e lo farà nella sua amata Roma. Pensare che solo 5 anni fa faceva il suo esordio in un tabellone di un masters 1000 proprio al Foro Italico, spingendosi fino al terzo turno, dopo aver battuto Stan Wawrinka e Kei Nishikori.

    Nella consueta conferenza stampa di inizio torneo, il giocatore carrarino ha parlato di questi ultime settimane “magiche”, nelle quali ha dimostrato di aver acquisito una grande maturità sul campo di gioco: “Sulla terra riesco ad esprimere il mio bagaglio tecnico al meglio ma arrivato a questo punto la mia mentalità, non solo sulla terra, è quella di vincere il torneo. Su qualunque superficie si giochi” ha dichiarato Muso.

    Non è mancanza di rispetto verso gli altri, perché puoi benissimo perdere al primo turno. Dopo i risultati di Monte-Carlo e Madrid sono a Roma per tenere vivo il momento. La top 10 era un obiettivo ma sono rimasto la stessa persona. Non è cambiato molto. Certo, sicurezza e fiducia nel mio gioco sono migliorate

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    Lorenzo ha analizzato i cambiamenti tecnici e mentali che lo hanno portato ad esprimere il suo miglior tennis: “Credo di aver fatto un salto di qualità come continuità e consistenza. Dallo scorso anno ho cambiato passo, prima avevo dei picchi in alto ma anche in basso.

    Il momento di svolta: la scelta di giocare i Challenger

    Musetti ha fatto notare che il momento di svolta è arrivato l’anno scorso, quando con grande umiltà ha deciso di ritrovare fiducia partecipando ai Challenger, una scelta sempre più frequente fra i giocatori, adottata anche da Luciano Darderi quest’anno a Napoli.

    Dopo un inizio di 2024 davvero brutto ‘mi sono sporcato le mani’ e sono tornato a giocare due Challenger, Cagliari e Torino, dove pur non giocando al meglio sono arrivato in fondo anche se non ho vinto. Ho ritrovato me stesso sul campo: ho perso in cinque set al terzo turno al Roland Garros contro Djokovic, ho fatto una grande stagione sull’erba con la finale al Queen’s e la semifinale a Wimbledon, e poi di nuovo sulla terra la finale ad Umago ed il bronzo olimpico.

    Il resto della stagione non è stato eccezionale, se si esclude la semifinale a Vienna, ma se devo individuare quando qualcosa è cambiato è stato proprio un anno fa. Ho ingranato un’altra marcia ed ho acquisito molta consapevolezza” ha dichiarato Lorenzo.

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