Il campione serbo ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni a margine della serata di gala che ha preceduto l’assegnazione dei Laureus Awards: “Se i ritiri di Federer e Nadal hanno reso meno feroce la mia voglia di competere? Può essere, ma se non fossi motivato non sarei qui”
Novak Djokovic tornerà a giocare il torneo di Madrid dopo tre anni di assenza: l’ultima apparizione del serbo dalle parti della capitale spagnola è datata 2022, quando perse una tiratissima e meravigliosa semifinale contro il nuovo califfo del tennis internazionale Carlos Alcaraz. Nole, che alla Caja Magica ha vinto tre volte (2011, 2016, 2019), ha ovviamente partecipato alla cerimonia dei Laureus World Sports Awards 2025, che ha visto tra i premiati Rafa Nadal nella categoria “Laureus Sporting Icon” e soprattutto Armand Duplantis, nominato “sportivo dell’anno”, il riconoscimento più ambito in assoluto che Djokovic si è visto assegnare in cinque occasioni.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Eurosport durante il gala che ha preceduto le premiazioni, e solo dopo aver opportunamente omaggiato il rivale di una vita citando le sfide con Nadal nella capitale spagnola, Nole si è soffermato sul proprio stato fisico, agonistico e psicologico a pochi giorni dal debutto madrileno e a poco più di un mese dalla partenza del Roland Garros, il suo vero obiettivo per questo spicchio di stagione.
“Sto cercando la forma migliore, mi sto allenando bene e so che prima o poi arriverà. Spero che arrivi qui, per permettermi di fare un grande torneo a Madrid, ma ciò che conta è francamente essere al massimo a Parigi,” ha detto il ventiquattro volte campione Slam al microfono dell’emittente paneuropea.
Nole si nasconde, o forse è solo ultra-realista. “Io tendo sempre a essere ottimista, ma dubito di essere tra i favoriti qui a Madrid. O quanto meno non lo so. I miei risultati ultimamente non sono stati un granché“.
Il calo di rendimento occorso alla leggenda belgradese negli ultimi tempi può essere stato via via favorito dai ritiri di Roger Federer prima e di Rafa Nadal poi? Djokovic all’insidiosa ma dirimente questione ha così risposto: “Può darsi, non lo escludo, ma sono ancora spinto da una forte motivazione. Se non fosse così non giocherei più, e finalmente lascerei la racchetta in pace. La passione c’è ancora, adoro competere. Certo, nella situazione in cui sono ammetto che i tornei del Grande Slam mi ispirano più degli altri“.
Infine, ma non è la prima volta, Djokovic ha spezzato una lancia a favore di Carlos Alcaraz, il giovane rivale e almeno parziale erede che, nonostante gli enormi successi già ottenuti, continua a essere ben presente al centro dei discorsi dei molti “personali” critici. “Non capisco chi aspetta solo una sua sconfitta per dargli addosso,” ha commentato l’ex numero uno del mondo. “Capisco che gli spagnoli, con tutti i numeri uno avuti negli anni e Nadal in particolar modo, si siano abituati bene e tendano a normalizzare situazioni straordinarie. Ma sentite: Carlos ha ventuno anni e ha già vinto quattro Slam oltre a tantissimi altri trofei, non capisco cosa vogliano di più“. Tanto per cominciare gradirebbero un trofeo a Madrid, con ogni probabilità. E sulla propria strada verso il titolo il fenomeno murciano sapete chi potrebbe trovare in semifinale? Esatto, bravi: proprio Novak Djokovic.