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    Intervista esclusiva di TennisTalker a Sarah Toscano, giovane promessa del tennis italiano e ora una conferma nel mondo della musica

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    Conosciamo più da vicino la cantautrice vincitrice di Amici e protagonista a Sanremo 2025, ma con un glorioso passato sui campi in terra rossa

    Sarah Toscano è una giovane cantautrice italiana, nata a Vigevano (provincia di Pavia) nel gennaio 2006. Fin da piccola si è dedicata a due passioni: il tennis e la musica.

    La sua determinazione e il suo talento l’hanno portata a giocare agonisticamente e a raggiungere ottimi risultati oltre che a farsi rapidamente nottare nel panorama musicale italiano.

    La svolta arriva nel 2024, quando partecipa, e vince, la 23ª edizione di “Amici di Maria De Filippi”, uno dei talent show più seguiti d’Italia.

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    Nel 2025, viene selezionata per partecipare alla 75ª edizione del Festival di Sanremo con il brano “Amarcord”, una canzone che gioca con la nostalgia e i ricordi, e che rivela la sua capacità di raccontare emozioni complesse con parole semplici e sincere.

    Cover Amarcord Sarah Toscano
    Cover Amarcord Sarah Toscano

    Ma noi di TennisTalker sappiamo anche che il suo secondo grande amore è il tennis. Ha iniziato a disputare i primi tornei alla tenera età di 9 anni. La sua carriera tennistica è cresciuta costantemente, portandola a raggiungere la seconda categoria già a 15 anni.

    Conosciamo più da vicino questa giovane promessa del tennis trasformatasi in una conferma del panorama musicale italiano.

    Partiamo dal passato: prima di incantare il pubblico con la tua voce, davi colpi vincenti con la racchetta. Com’è avvenuto questo passaggio dal tennis alla musica?

    Quando avevo quattro anni, i miei genitori mi chiesero cosa volessi fare nel tempo libero dopo la scuola, e io risposi che volevo giocare a tennis e suonare il pianoforte. Fin da subito, quindi, sono stata legata sia al tennis sia alla musica. Crescendo, ho anche scoperto di avere una voce e di saperla usare, e da lì ho iniziato a cantare accompagnandomi al piano. In sostanza, non ho cambiato passioni, ma le ho sempre coltivate entrambe di pari passo.

    Giocavi a livello agonistico: usavi anche tu TennisTalker per seguire i tornei e organizzarti?

    Più che per seguire i tornei, lo usavo per “conoscere” le mie avversarie. Pensavo, infatti, si chiamasse così proprio perché per me era uno strumento per analizzare l’avversaria: vedere contro chi avrei giocato, se la conoscevo già, se ci avevo giocato in passato, dove si allenava… Insomma, cercavo di ricostruire un suo profilo prima del nostro incontro. Lo usavo sempre, ne ero quasi ossessionata! Un po’ come noi artisti oggi usiamo Spotify, controllando continuamente i numeri.

    Il tennis e la musica sono due mondi diversi, ma in fondo hanno anche delle somiglianze: la competizione, la disciplina, l’emozione prima di una partita o di un concerto. Ti capita ancora di sentire quelle sensazioni che provavi prima di un match, magari prima di salire su un palco importante?

    Assolutamente. Penso ci siano tantissime cose in comune tra il tennis e la musica, e una di queste, ad esempio, è proprio l’ansia che provo prima di una partita o di salire sul palco. Prima di un match non ero affatto tranquilla, anzi, l’ansia era fortissima e mi passava solo nel momento in cui iniziavo a giocare. Anche durante il riscaldamento la sentivo ancora, ma appena finiva, tornavo alla panchina, mi sistemavo, entravo in campo e cambiava tutto. Lo stesso succede con la musica: durante il soundcheck ho ancora un po’ di tensione, ma nel momento in cui salgo sul palco e tutto è pronto, mi trasformo completamente.

    A proposito di emozioni… hai finalmente incontrato il tuo idolo Matteo Berrettini?

    No, io e Berrettini non ci siamo ancora conosciuti.

    A Sanremo hai emozionato tutti con Amarcord, un brano che parla di ricordi. Se chiudi gli occhi e pensi alla tua vita da tennista, qual è l’‘Amarcord’ che ti viene subito in mente? Un match indimenticabile, una vittoria speciale o magari una sconfitta che ti ha insegnato qualcosa?

    In generale, tendo a dimenticare le sconfitte. O meglio, più che le sconfitte, tendo a dimenticare l’avversaria, perché non voglio pensarci troppo. Preferisco concentrarmi su ciò che è successo, su come è andata. Ricordo di aver attraversato un periodo in cui iniziavo le partite molto bene: vincevo il primo set, ero in vantaggio nel secondo e poi, all’improvviso, scattava qualcosa dentro di me. Mi prendeva una forte ansia, iniziavo a preoccuparmi e, punto dopo punto, perdevo il controllo. Era quasi come se avessi paura di vincere.

    Un ricordo positivo, invece, è legato alla partita più lunga della mia vita, durata quattro ore e mezza. Era, se non sbaglio, un campionato provinciale nella zona di Seveso. Finì con un punteggio simile a 7-6, 6-7, 7-6… una battaglia infinita. Alla fine, eravamo entrambe esauste. Non contava nemmeno più quanto giocassimo bene, ma solo restare lucide nei momenti chiave. Sono stata molto fiera di quella partita, proprio perché non si trattava solo di tecnica, ma di testa. E io, quella volta, sono riuscita a rimanere concentrata fino alla fine. Forse anche per rivalsa verso tutte le volte in cui, invece, avevo mollato. E mi ricordo benissimo che, come premio, mi sono mangiata un panino al salame. Meritato!

    Immaginiamo di essere in vacanza: sei con i tuoi amici, hai una racchetta e una chitarra. Cosa scegli? Una partita di tennis o una serata a cantare in spiaggia?

    Guarda, ti racconto cosa faccio di solito: prima di cena gioco a tennis al tramonto, un momento meraviglioso. Al mare d’estate è proprio l’orario ideale, perché il sole sta calando e non c’è più il caldo soffocante del pomeriggio. Poi, dopo cena, ci ritroviamo tutti in spiaggia con l’ukulele a cantare.

    Meglio vincere un torneo dello Slam o Sanremo?

    Per quanto siano belli entrambi, in questo momento direi vincere Sanremo.

    Ultima domanda: se potessi cantare l’inno italiano prima di una finale a Wimbledon o suonare una tua canzone in un’arena sold out, cosa sceglieresti?

    Ti direi cantare la mia canzone alla finale di Wimbledon!

    SarahToscano (crediti Ilaria Ieie)
    SarahToscano (crediti Ilaria Ieie)
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