Federica Pellegrini ha criticato Jannik Sinner sul caso Clostebol che ha visto coinvolto il numero uno del mondo: “Il suo caso trattato diversamente dagli altri. Non è stato fermato subito”
Il ritorno di Jannik Sinner, il numero uno azzurro in vetta al ranking mondiale, è vicino ed è molto atteso non solo dagli italiani ma da tutto il mondo. Eppure ancora la sua vicenda non riesce ad essere digerita da molte persone, tra le quali Federica Pellegrini, l’ex campionessa azzurra del nuoto. L’atleta originaria della provincia di Venezia oggi fa parte del Cio in rappresentanza degli atleti, e si è espressa sulla sospensione di Jannik Sinner di questi mesi per il caso Clostebol.
La critica di Federica Pellegrini, il pensiero
La campionessa olimpica di Pechino 2008 non è del tutto d’accordo con le tempistiche adottate nei confronti del numero 1 al mondo, sottolineando che c’è stata differenza rispetto alle casistiche simili nei confronti di altri atleti. A Repubblica ha rilasciato queste parole: “Jannik è molto amato e, dunque, viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto. Ma credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente, una sospensione immediata non c’è stata. Non dico ci dovesse essere. Ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno affrontato e pagato una negligenza per doping. La soluzione è arrivata solo dopo i ricorsi della Wada… Non tutti sanno come funziona per un atleta soggetto a controlli antidoping a sorpresa e in competizione tutto l’anno. Bisognerebbe spiegare questa cosa per spiegare il caso Sinner“.
Non è si è concluso qui il pensiero di Federica, la quale si è espressa anche in merito alla responsabilità dell’atleta in questione, evidenziando che il caso di Jannik non sia né unico né raro: “Quanto alla responsabilità oggettiva rispetto al team, non è che se il mio fisioterapista beve una birra e investe qualcuno è colpa mia. Però, diventa una mia responsabilità se il fisioterapista usa una crema su di me e poi io risulto positivo. Vale per tutti, non è il caso Sinner a essere strano“.
Il nuoto esempio per combattere il doping: l’esperienza di Federica
Infine, Federica Pellegrini ha speso parole di speranza verso un futuro migliore per lo sport e per evitare il più possibile il doping. Grazie ad un esempio che lei stessa ha riportato, Federica è fiduciosa nella buona condotta di tutti, a partire dagli atleti e da chi sta intorno a loro ogni giorno: “C’è una casistica anche nel nuoto, dove per esempio alcuni hanno usato un inalatore diverso per l’asma e poi sono risultati positivi. Oppure a causa di creme comprate magari all’estero. Quando vai in farmacia a chiedere un farmaco specifico lo porti al medico della federazione che lo controlla, lo scheda e vede se ci sono principi attivi o contaminazioni: solo se è ok allora lo puoi utilizzare. Non è una vita semplice, ma credo sia l’unico modo per combattere il doping“.