Intervista esclusiva di TennisTalker a Chiara Giaquinta, una ragazza da serie A: professionista di padel, gran tennista e laureata con 110 e lode all’Università
Dopo aver intervistato la punta del padel maschile italiano, Marco Cassetta, i microfoni di Tennistalker catturano una voce femminile importante: quella di Chiara Giaquinta.
Classe 1999, Chiara è professionista di padel. È una ragazza che vale davvero la pena conoscere e per questo abbiamo voluto che si raccontasse ai nostri lettori in esclusiva.
Infiniti sono i numeri che parlano per lei. Attualmente Chiara è classificata in prima fascia come numero 16 del ranking italiano e 348 al mondo di padel, ma la sua storia di racchetta e pallina nasce dal tennis, grazie al quale è riuscita a togliersi grandi soddisfazioni. Ci racconta anche del suo match contro Lucia Bronzetti, sua rivale quel giorno, ma amica fuori dal campo. Ha debuttato nel circuito internazionale di tennis ad appena 14 anni, raggiungendo un best ranking di 2.3, numero 1459 nella classifica ITF e 1148 WTA in doppio.
La padelista varesina è riuscita a raggiungere altissimi livelli in tutto quello che ha fatto: ha giocato in serie A sia a tennis che a padel (rispettivamente in A2 per Gallarate e in A al Bola). È un’atleta e ragazza dalle mille sfaccettature: Istruttrice di primo grado di tennis e Laureata con 110 e lode.
Manca ancora qualcosa? Scopriamolo insieme.
Intervista a tu per tu con Chiara Giaquinta
Sei una ragazza e un’atleta poliedrica… Tennis, padel, studio. Come hai fatto a conciliare lo studio con l’attività professionistica?
Da quando sono bambina avevo come unico obiettivo quello di raggiungere la top 100 del mondo a tennis. Questo obiettivo era così forte che non riuscivo a pensare ad altro, forse è per questo che sono sempre riuscita a conciliare lo studio con l’attività. Il tennis per me, oltre che al piacere, è sempre stato un lavoro. Ho fatto tanti sacrifici che non mi hanno mai pesato, pensavo solo al mio obiettivo. Però non cambierei nulla. Dopo le superiori ho iniziato l’università e non ho mai smesso con gli allenamenti, tornei… Nel 2019 ho fatto il corso di primo grado perché, mentre studiavo, ho iniziato a fare lezioni. Grazie al mio maestro Alessandro Ligato, sono riuscita a raggiungere il mio best ranking nel 2022. Nel 2023 ho iniziato a giocare a padel e mi sono sempre di più appassionata. Sapendo che non c’era possibilità a tennis di poter raggiungere quell’obiettivo l’ho preso e l’ho “copiato” nel padel. In quello stesso anno ho smesso il tennis per potermi allenare a padel.
Come mai hai scelto la facoltà di Ingegneria Ambientale e per la sostenibilità degli ambienti di lavoro?
Sono sempre stata appassionata all’ambiente, al territorio e alla natura. Sono dei temi che mi affascinano e mi trasmettono serenità. Appena finite le superiori non ero certa della facoltà di studi. Ero indecisa tra ingegneria ambientale e scienze ambientali. Informandomi sugli sbocchi lavorativi ho optato per la prima facoltà perché li ho ritenuti più interessanti e prestigiosi.
Hai qualche altro hobby, al di fuori dello sport? Cosa ci racconti di te?
Come hobby adoro disegnare e cucinare. Da piccola ho fatto corsi di pittura e ho dipinto qualche quadro. Per quanto riguarda la cucina adoro sperimentare e provare a fare piatti nuovi. Mi piacerebbe molto fare dei corsi di cucina e imparare sempre di più.
Noi di TennisTalker sappiamo sempre tutto! Nel 2017 hai giocato contro Lucia Bronzetti al 15mila dollari di Schio (Vicenza). Cosa ti ricordi della partita? Avresti mai detto che Lucia sarebbe riuscita a raggiungere questi risultati?
Wow. É la prima parola che mi viene in mente. Quella partita me la ricordo molto bene. Ero super tesa. Non c’era storia. Lei era di un livello superiore rispetto a me. Io e Lucia siamo sempre state amiche. Mi ricordo che lei si era appena diplomata e mi ha detto che avrebbe iniziato ad allenarsi full time in un accademia vicino Roma. Io ero super contenta per lei e desideravo tanto che lei potesse raggiungere quei risultati.

Hai un team che ti segue per la tua crescita agonistica?
Faccio parte di un team composto da Luca Bacci, uno sport manager, e che comprende anche altre giocatrici come Marianela Montesi e Giulia Sussarello. L’anno scorso ho conosciuto Luca e fin da subito mi sono trovata super bene. Abbiamo iniziato a parlare e sono rimasta davvero impressionata dai discorsi sul mental training e di come applicarli prima, durante e dopo la partita. Un giorno Luca mi ha chiamata e mi ha informata che voleva inserirmi nel loro team. Ero pazza di gioia a seguito della notizia. Da settembre sto lavorando con Luca sulla parte mentale e manageriale, e con Christian Carena sulla parte tecnica e tattica. Con Christian sento che ho fatto dei grossi miglioramenti soprattutto a livello tattico. Grazie a Luca ho più fiducia in me stessa e non smetterò mai di ringraziarlo per tutti i suoi insegnamenti, consigli e per tutto l’aiuto.
Qual è la tua organizzazione durante la settimana?
Mi alleno 4 volte a settimana più i tornei al weekend. Il lunedì mi alleno a Gallarate al We Padel. Dalle 18 alle 19 in campo e dalle 19 alle 20.30 palestra. Il martedì faccio partita di un’ora e mezza. Il mercoledì mi alleno a Como al the Padel Resort Como con Christian Carena dalle 21 alle 22.30. Il giovedì faccio atletica a Milano da Moreno Croci dalle 19 alle 21.
Un ricordo indelebile nel tennis e uno nel Padel
Mi ricordo la vittoria di una partita di un torneo nazionale che si era svolto a Cusano Milanino. Ho giocato contro una giocatrice con classifica 400 WTA. Ho pianto lacrime di gioia dopo la vittoria! A padel ho raggiunto nel 2023 i quarti di finale del torneo Slam by Mini.
Chi sono i tuoi idoli nel tennis? Ne hai qualcuno anche nel Padel?
I miei idoli del tennis sono Roger Federer e Sara Errani. Sara l’ho conosciuta qualche settimana fa ad un torneo FIP a Dubai. Una persona splendida, bravissima, super carina e umile. Mi ha impressionata. Nel padel è Marta Ortega.
Che tipo di giocatrice sei in campo da tennis e hai dovuto cambiare identità di gioco nel campo da Padel?
A tennis sono sempre stata una giocatrice solida. Non mollavo mai. La grinta e l’intelligenza tattica sono sempre state le miei armi vincenti. A padel ho cambiato molto la mia identità. Tanta differenza l’ho notata nel doppio. Non si è più soli, quindi è fondamentale instaurare un rapporto sia fuori che dentro il campo con la propria compagna. Oltre a sostenere se stessi è fondamentale sostenere la propria compagna. Sono cambiata anche come tipologia di giocatrice. Rimango sempre una giocatrice solida, ma sono diventata molto più offensiva. Una differenza l’ho notata anche a livello tattico. Il padel, essendo un gioco più veloce e dinamico, rende molto difficile capire la tattica più giusta da usare.
Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine?
Entro fine anno vorrei entrare nella top 200 della classifica mondiale e essere tra le prime 15 in Italia.
Qual è il tuo sogno (da padelista) nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è poter giocare nel tabellone principale di un Premier, poter stare con i migliori giocatori del mondo ed entrare a fare parte nella Nazionale italiana. Sarebbe un sogno per me poter rappresentare l’Italia.
Auguriamo a Chiara tante altre soddisfazioni!