Dalla UAX di Madrid, Rafa Nadal ha parlato della sua vita post ritiro e dei cambiamenti che apporterebbe al tennis
Rafa Nadal, quasi 6 mesi dopo il suo “Last dance” a Malaga, è stato intervistato presso la scuola universitarà UAX di Madrid, intitolata proprio a lui. Come riporta il quotidiano spagnolo “AS”, Rafa ha scambiato due parole con gli studenti presenti. Una delle risposte che ha colpito di più del campione spagnolo è stata quella data ad una domanda di uno studente, il quale ha semplicemente chiesto: “Com’è Nadal dopo lo sport?”
“Ho perso il mio spirito competitivo, e questo mi fa arrabbiare. Vado a giocare a golf e non sono così concentrato. Non capisco come si possa andare a giocare senza un obiettivo, oltre a quello di allenare il corpo“, ha risposto Rafa sorridendo e ricordando che nella vita è stato “Più un concorrente che un vincitore. Mi piace competere, combattere, più che vincere facilmente, la sfida. Dopo tanti anni, quando vai in pensione, c’è una pausa nella mente e nel corpo, ma nelle ultime settimane mi sono sentito più concentrato. Il ritiro non è stato un male per me; l’ho tollerato bene”.

Il 22 volte campione slam ha poi parlato dei suoi successi: “Non ho mai avuto un grande ego. Non ho mai pensato molto ai numeri. Mi sento soddisfatto di aver finito sapendo di aver dato tutto quello che potevo. Ciò che ti appaga è sapere di aver superato te stesso. Vincere o perdere sono circostanze che non controlli”.
“Quello che vedi in campo è un riflesso di ciò che hai fatto per tutta la vita. Quando fai un esame, quello che esce fuori è ciò per cui ti sei preparato” ha ricordato agli studenti presenti.
“Mio zio mi ha allenato dall’età di tre anni, e poi sono arrivate altre persone che sono state altrettanto determinanti. Ho ricevuto un’istruzione e una preparazione adeguate in linea con ciò che il futuro avrebbe potuto riservarmi. Ho anche avuto una famiglia che mi ha sempre trattato come qualsiasi altro bambino, senza mettermi addosso alcuna pressione aggiuntiva“, ha continuato Rafa, sempre molto legato e riconoscente ai suoi familiari.

Alcune considerazioni sul tennis di oggi
Interessante anche l’analisi che il maiorchino ha fatto del tennis attuale, parlando delle differenze con il passato: “Il tennis non ha cambiato praticamente nulla in termini di regole nel corso della sua storia. Ma le persone stanno diventando più alte e si muovono meglio. Il servizio ha un impatto decisivo. Se non ci saranno cambiamenti di regole che possano limitare quella potenza, arriverà qualcuno alto più di due metri e con una buona mobilità e non sarai in grado di competere contro di lui” ha avvertito.
Nadal dimostra di non aver perso la solita saggezza e umiltà che lo contraddistingueva in campo. Un campione dentro e fuori la “pista“.