Novità in arrivo per Andrey Rublev: a partire dal torneo di Montecarlo al suo team si unirà l’ex numero 1 al mondo e connazionale Marat Safin. Obiettivo rinascita
Andrey Rublev, attuale numero 9 del ranking mondiale, da mesi è impigliato in un vortice con sé stesso e i propri fantasmi. Per la sua “rinascita” e sconfiggere la crisi il giocatore ha deciso di aggiungere al proprio team l’ex numero 1 al mondo ed ex politico connazionale Marat Safin. Il tennista moscovita avrà sempre come primo punto di riferimento lo spagnolo Fernando Vicente, ma questa figura in più gli può dare la fiducia di cui ha bisogno.
Il momento di crisi di Andrey Rublev e la luce di Marat Safin
L’inizio di stagione di Andrey Rublev non è stato semplice: il bilancio dice 9 vittorie, 7 sconfitte e parla di una serie negativa, in cui è uscito al primo turno per troppe volte (Hong Kong, Australian Open, Dubai, Indian Wells e Miami). Cinque delle nove vittorie ottenute sono arrivate a Doha, l’unico torneo vinto fino ad ora, dove il russo ha iniziato a rivedere la luce.
Ad aiutarlo nel suo team arriva anche Marat Safin, un talento naturale di tecnica e di fisico, considerato ancora uno dei migliori tennisti a livello mondiale. Dal pubblico è anche ricordato per aver rotto decine di racchette in campo durante la sua carriera: una testa calda, proprio come Andrey Rublev.
Safin in carriera si è aggiudicato gli Us Open nel 2000 e gli Australian Open nel 2005, ed è stato il numero uno del mondo per nove settimane. Si è ritirato presto, a 29 anni nel 2009, ma è rimasto un’icona del tennis.
Rublev e Safin sono amici da tempo
Il papà di Safin, Mikhail, era il direttore del tennis club dello Spartak; circolo in cui proprio la mamma di Andrey, Marina Marenko, è stata per qualche tempo allenatrice.
Marat e Andrey, oltre ad essere connazionali, hanno un percorso comune: hanno abbandonato la Russia presto raggiungendo Barcellona per trovare un ambiente migliore per crescere.
Safin è l’idolo di Andrey fin da bambino, e dopo averlo sostenuto nei momenti difficili ora ha la possibilità di stare al suo fianco anche in campo. Una novità per il russo, che ha bisogno di un po’ di entusiasmo per rendere migliore la sua carriera.
Marat Safin si ricrede: quattro anni fa non era positivo
L’ex campione moscovita non ha sempre avuto parole dolci per il novello delfino. La dimostrazione è contenuta in un’intervista concessa da Safin nel 2020 al portale russo Go Tennis. “Andrey ha ancora una mentalità da junior,” disse all’epoca Marat, “le sue vittorie in questa stagione non vogliono dire niente. Ha vinto cinque tornei, ma non erano né Master né Grand Slam. Novak Djokovic ha vinto di meno, eppure ha terminato l’anno al numero uno del mondo. Andrey ha bisogno di cambiare e giocare negli appuntamenti più importanti. È in grado di battere tanti tennisti, ma è più importante raggiungere le semifinali e le finali dei tornei del Grande Slam se vuole entrare nei primi 3 del mondo”.
Eppure Rublev quell’anno aveva vinto ben 41 partite, 5 tornei ATP e aveva raggiunto la qualificazione alle Atp Finals di Londra. Grazie a tutto ciò era entrato per la prima volta nei primi 10 del mondo.
Marat Safin era stato severo nonostante i risultati positivi del connazionale, perché per lui erano arrivati in tornei che hanno un “peso relativo”.
Marat già aveva capito che quello di Rublev fosse un problema psicologico, e che avrebbe dovuto superarlo per prendere il volo: “Ha un ottimo arsenale di colpi, un buon fisico ed è leggero coi piedi. Lui sa di cosa parlo. Andrey deve imparare a non abbattersi nelle situazioni stressanti. In generale, molte persone non comprendono cosa siano gli sport professionistici. Questo tipo di sport non ha a che vedere con l’imparare come colpire la palla con entrambe le mani e poi andare a giocare, ma per quanto tempo sei in grado di gestire una situazione stressante”, concluse.
La chicchierata tra Rublev e Safin dell’anno scorso
Andrey Rublev aveva aveva già parlato dei suoi rapporti con Safin l’anno scorso, spiegando come avesse cercato di aiutarlo a riprendersi dopo Wimbledon da un momento di difficoltà causato da una forma depressiva iniziata la scorsa estate.
Già nel 2024 si iniziava quindi a pensare ad una possibile collaborazione russa, e si legge in un articolo di SuperTennis datato luglio 2024 che i due tennisti si erano incontrati. In quell’occasione Safin è riuscito a stargli vicino, dato che Rublev ha speso belle parole su di lui:“ Dopo Wimbledon ho messo insieme li miei pensieri perché il problema non è il tennis, ma schiarirmi le idee e focalizzarmi mentalmente”, ha confessato alla giornalista del suo paese Sofya Tartakova. “Può sembrare divertente, ma lo devo a Marat… Siamo entrati in contatto in qualche modo, ci è venuto a trovare a Barcellona, abbiamo fatto una lunga chiacchierata e mi ha aiutato molto. Gli devo un bel grazie.”.
A febbraio Rublev ha iniziato a far capire una possibile loro collaborazione: “Conosco molto bene Marat e mi ha aiutato molto. Ho sentito che stava cercando giocatori, ma non lo so. Vedremo chi sarà il suo assistito. Non parlo con lui da un paio di mesi, quindi vedremo se troverà qualcuno con cui vorrebbe lavorare e se lui sarà felice, io sarò felice per lui”.
Rublev concluse così il proprio ragionamento: “Mi ha fatto capire me stesso. È stata una specie di ripartenza dal basso. Sono riuscito a poco a poco a iniziare a muovermi in una direzione migliore. Non sono felice. Non sono in una posizione buona o cattiva, ma non sento più stress, non sono ansioso, non sono depresso. Sono solo neutrale. Almeno ho trovato una base. È un inizio“.
L’inizio della collaborazione sarà a Montecarlo
Il numero nove del mondo pensa che le conversazioni con il campione Safin lo abbiano aiutato ad affrontare le sue difficoltà mentali, e che finalmente ora stia giocando senza stress o ansia per la prima volta dopo anni.
Marat Safin affiancherà il russo per la stagione sulla terra rossa, a partire dal primo appuntamento dell’anno: il Masters 1000 di Montecarlo. Qui Rublev ha ricordi positivi: nel 2023 conquistò il suo primo 1000 in carriera.
Funzionerà il binomio russo Safin-Rublev?