Medvedev raggiunge un nuovo record, ma le nuove condizioni dei campi fanno discutere
Con la netta vittoria su Yunchaokete Bu, Daniil, Medvedev ha conquistato la sua vittoria numero 200 su hard court dal 2020, diventando il primo giocatore a raggiungere questo traguardo. Il numero uno del mondo, Jannik Sinner, lo segue con 187 vittorie, mentre al terzo posto c’è Andrey Rublev con 175 successi. Ma c’è un altro tema che sta tenendo banco fra i giocatori: la nuova superficie di gioco.
Nuova superficie, pareri discordanti
Se da un lato Medvedev festeggia un record importante, dall’altro non ha esitato a esprimere perplessità sulla nuova superficie adottata dal torneo californiano. Indian Wells ha infatti deciso di sostituire il Plexipave, utilizzato per 25 anni, con il Laykold, lo stesso materiale di Miami e dello US Open. Il cambiamento è diventato tema di dibattito tra i giocatori, che hanno fornito opinioni differenti.
Medvedev è stato tra i più critici: “Trovo i campi estremamente lenti, probabilmente i più lenti su cui abbia mai giocato in vita mia. Indian Wells è sempre stato così, ma questa volta la sensazione è ancora più accentuata”, ha dichiarato.
Diversa la prospettiva di Iga Swiatek, che ha minimizzato il cambiamento: “Per me è abbastanza simile. Le linee sono più rapide, e quando la palla colpisce la riga succedono cose strane, ma per il resto è ancora un campo lento con un rimbalzo alto”. La polacca ha anche ironizzato: “Forse sono solo io che non sento certe differenze, magari gli altri giocatori le percepiscono meglio di me”.
Altri tennisti si sono espressi in modo variegato. Lucia Bronzetti, ad esempio, ha dichiarato di non aver neanche notato il cambiamento, mentre Carlos Alcaraz si è mostrato perplesso: “Il campo è un po’ più veloce, ed è qualcosa che non ho compreso. Questo torneo ha mantenuto la stessa superficie per 25 anni e ora è stata cambiata. Non so il motivo, sinceramente”. Lo spagnolo, notoriamente amante della terra rossa, ha aggiunto: “Mi adatterò, ma inizialmente sono rimasto sorpreso”.

Infine il vento, presenza costante in questi primi giorni del torneo, potrebbe aver contribuito a rendere le sensazioni ancora più contrastanti tra i giocatori, aggiungendo una variabile ulteriore alle condizioni di gioco.
To be continued…