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    Mattia Bellucci, tra racchetta e cultura: una chiacchierata tra TennisTalker e il giovane tennista che a Rotterdam ha vissuto “una favola”

    Dal tennis imprevedibile che ha sorpreso Medvedev e Tsitsipas ad una passione per l’arte e il design: il giovane tennista che sorprende dentro e fuori dal campo

    Mattia Bellucci

    Mattia Bellucci ha raggiunto la semifinale nel torneo ATP 500 di Rotterdam, provenendo dalle qualificazioni e battendo 2 nomi di rilievo come Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas. Prima di questo torneo, Bellucci non aveva mai battuto un Top 20 né raggiunto una semifinale a livello ATP. Con questa incredibile cavalcata, Bellucci è salito di 24 posizioni, raggiungendo il numero 68 nella classifica live ATP.

    Mattia ha iniziato a giocare a 4 anni sotto l’occhio vigile di papà Fabrizio Bellucci, maestro di tennis in un circolo di Busto Arsizio dove è nato. Per molti anni, Mattia ha seguito gli insegnamenti del padre prima di passare sotto la guida del suo attuale coach, Fabio Chiappini, all’inizio del 2022. 

    Con Chiappini, Bellucci è stato il più giovane italiano a vincere due titoli Challenger consecutivi dai tempi di Stefano Pescosolido nel 1991. La sua prima vittoria nel main draw di uno Slam è stata agli US Open 2024 quando ha battuto in tre set Stan Wawrinka, campione a New York nel 2016.

    Ciao Mattia, innanzitutto è vero che ti chiamano Mowgli? Da cosa deriva questo soprannome? 

    Vero, soprannome dato all’inizio dell’avventura con la MXP. Alcuni miei amici dell’accademia e il mio allenatore mi prendevano in giro per la mia capigliatura e per il tipo di warm up che facevo, perché saltavo come un matto, sia a destra che a  sinistra.

    Sei riuscito a battere un ex numero 1 del mondo come Medvedev e poi Tsitsipas. Come hai vissuto queste vittorie? E ci racconti la differenza (se c’è) tra l’emozione della vittoria contro Medvedev e la vittoria contro Tsitsipas che ti ha portato in semifinale

    Due vittorie super e incredibili, prima partita super lottata con grandi emozioni perchè ho salvato 11 palle break, cosa che non è facile da fare con il russo. Poi non mi sono lasciato scoraggiare dopo aver sprecato un match point a favore nel secondo set. Ricevere i complimenti a fine match dall’ex numero del mondo è stato enorme.

    La seconda partita è stata  una vittoria che mi ha dato la conferma che sto lavorando bene con il mio team, inoltre nel secondo set ho espresso anche un ottimo gioco.

    Hai ricevuto messaggi particolari dopo queste vittorie? Ce n’è uno in particolare che ti ha colpito più di altri? Ce lo puoi raccontare senza svelare il mittente, ovviamente!

    Tanti messaggi di complimenti dagli amici, ma la cosa che mi ha fatto più piacere è che la mia compagna è venuta a vedere per la prima volta i miei match!

    A differenza di molti altri giocatori, hai deciso di dare priorità agli studi invece di competere molto a livello junior. Cosa ti ha spinto a questa scelta?

    Gli studi erano una  priorità sia per me che per la mia famiglia. Poi non mi dispiaceva studiare, inoltre ho imparato meglio le lingue straniere.

    Hai giocato tanti tornei ITF, Challenger, ora gli ATP e dal 2023 anche gli Slam. Mi dai una definizione per ciascuno? 

    Tutti i tornei sono durissimi da affrontare, ma quelli che ti danno più emozioni sono gli Slam e poi… Wimbledon è stupendo! Ma se devo dare uno definizione per ciascuno ti direi così:

    • ITF: l’inizio della strada
    • Challenger: la realtà
    • ATP: un nuovo mondo
    • Slam: il sogno che si realizza

    Segui il calcio? Te lo chiedo perché il tuo nuovo sponsor è già nel mondo dello sport, ma con il Manchester City e il Bologna calcio. E ora hanno puntato su di te per il tennis. Che tipo di abbigliamento sarà?

    Seguo l’Inter, mi piace andare allo stadio quando riesco. Pochi giorni fa l’Inter FC Club mi ha regalato una maglia personalizzata con il numero 10 e con il mio nome. Una grande emozione. CP Company è il mio nuovo brand off court, non farà abbigliamento tecnico per me, ma mi fornirà outfit per il tempo libero. Ma andrò presto a vedere il Manchester e il Bologna quando avrò tempo.

    Mattia Bellucci
    Mattia Bellucci – Foto Giovanni Benvenuto

    Se potessi “rubare” un colpo a un altro tennista, quale sarebbe e a chi?

    Il diritto di Nadal!

    Si dice che i tennisti siano molto superstiziosi. Hai qualche rituale o superstizione prima di un match importante?

    Cerco di non esserlo, ma… non succede quasi mai. Un rituale però è quello dei posti all’interno della transportation durante i tornei, devono essere sempre rigorosamente gli stessi, mai cambiare!

    Cosa fai nel tempo libero per staccare dal tennis? Hai hobby particolari o passioni fuori dallo sport?

    Guardo molti film, anche quelli del passato. Vado spesso a visitare i musei durante i tornei. Mi piace collezionare sneakers e in particolare sto coltivando una grossa passione per il mondo del vintage clothing americano.

    Se non fossi diventato un tennista, cosa pensi che faresti oggi?

    Mi sarebbe piaciuto lavorare nel mondo delle sneakers e nel design.

    Qual è il complimento più bello che hai ricevuto nella tua carriera finora?

    Che faccio divertire il pubblico quando gioco. 

    Qual è la cosa più strana o divertente che ti è successa durante un torneo?

    Durante gli US Open 2024 in un ristorante di NYC – dove spesso andava Serena Williams a festeggiare le sue vittorie – dopo aver vinto contro Wawrinka, il barista mi ha detto: “Well done kid!”.

    Mattia Bellucci
    Mattia Bellucci – ABN AMRO OPEN ATP500 Rotterdam, Netherlands. (Photo by Carlo Casalini) Credit: Carlo Casalini

    Abbiamo tutti notato il tatuaggio che hai sul braccio destro. Che cosa rappresenta?

    Mi sono sempre piaciuti i tattoo e ultimamente quelli in stile tradizionale giapponese. Mi sono fatto tatuare il dio del tuono e dei fulmini e il dio del vento (Raijin and Fujin). I miei colleghi giapponesi hanno apprezzato molto quando ho giocato a Kobe.

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