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    College USA: un percorso sempre più ambito dai giovani tennisti

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    Carriera da Pro o lavorativa: l’NCAA soddisfa ed eccelle. Il percorso nei college è sempre più scelto dai tennisti

    Il dato riportato dal giornalista argentino Ariel Fernandez evidenzia una tendenza sempre più diffusa: alla fine del 2024, ben 30 dei primi 100 giocatori della classifica ITF Junior hanno scelto di proseguire la loro carriera attraverso il sistema dei college americani.

    Questo percorso si è rivelato una scelta vincente per molti tennisti di alto livello, che hanno sfruttato le opportunità offerte dal college per affinare il proprio gioco e maturare sia dal punto di vista atletico che personale, prima di approdare nel circuito professionistico.

    Se ci concentriamo sui tennisti americani, quasi tutti hanno fatto parte di un college, come Ben Shelton, Kovacevic, J.J. Wolf, ma anche alcuni stranieri come Nuno Borges, Alex Ritschard o il francese Arthur Rinderknech. Questi sono solo degli esempi, perché ce ne sono molti altri che hanno avuto la possibilità di sfruttare le strutture e la formazione che i college USA offrono a chi vuole e può permetterselo.

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    Tra i giocatori presi in considerazione da Fernandez, troviamo Kaylan Bigun, vincitore del torneo Bonfiglio e del Roland Garros, e lo spagnolo Rafael Jodar, campione in carica degli US Open. Tra gli altri troviamo americani che hanno già calcato ITF e Challenger sul suolo statunitense e canadese, tra cui Cooper Woestendick, Alex Razeghi, Matt Forbes e Maximus Dussault.

    Ma non solo! Sono tanti i nomi importanti del panorama giovanile internazionale che hanno deciso di sospendere la carriera da Pro per partire ad allenarsi e giocare per i college: tra questi ci sono anche i francesi Theo Papamalamis e Nathan Trouvé, l’inglese Charlie Robertson e i coreani Hoyoung Roh e Jangjun Kim.

    Sospendere momentaneamente la carriera da professionista: cosa significa davvero?

    Quando un giovane tennista sceglie di intraprendere l’avventura del college, ha la possibilità di partecipare solo a un numero limitato di tornei extra-collegiali. Inoltre, le regole NCAA (National Collegiate Athletic Association) impongono un limite ai guadagni annuali derivanti dai tornei, fissato a 10.000 dollari per anno solare. Questo rende poco conveniente competere nei circuiti internazionali – ITF, Challenger o ATP (tramite wild card) – se non per pura esperienza, considerando anche i costi elevati di partecipazione.

    Però, di contro, il college offre numerosi vantaggi: permette di conciliare la carriera sportiva con quella accademica, garantendo un percorso di crescita sia atletica che professionale. L’impegno richiesto è totale, sotto ogni punto di vista, soprattutto per chi arriva da un altro continente, lontano dalla famiglia, dagli amici e dalle proprie abitudini.

    Superare queste difficoltà può rivelarsi un’esperienza formativa unica. Chi riesce ad adattarsi e a mantenere alta la determinazione avrà davanti a sé molte opportunità, sia nel mondo dello sport – come giocatore o allenatore – sia in ambito lavorativo, al di fuori del tennis. Alla base di tutto, però, ci devono essere impegno, forza di volontà e la capacità di affrontare le sfide con il giusto atteggiamento.

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