Amanda aveva staccato la spina nel 2023 per recuperare la serenità perduta. Solo un anno fa era fuori dalle prime 200 della classifica
A. Anisimova b. J. Ostapenko 6-4 6-3
Ha passato anni complicati, e le auguriamo che quella di oggi sia stata una tappa decisiva verso la rinascita completa. Amanda Anisimova ha vinto a Doha il titolo più importante della carriera, evento significativo già di per sé ma che acquista un significato ancora più profondo se pensiamo al periodo difficile passato da Amanda; un periodo che speriamo con tutto il cuore si sia definitivamente lasciata alle spalle.
Dopo aver perso contro Arantxa Rus nel primo turno del torneo di Madrid 2023, la giocatrice da Freehold si era presa una pausa, per tutelare la propria stabilità mentale messa a repentaglio dalle vorticose pressioni indotte dalla vita nel Tour. “Ho deciso di fermarmi per un po’ anche se mi mancherà la competizione – aveva detto. Ma in questo momento devo pensare soprattutto a me stessa“. Amanda era ritornata all’inizio della scorsa stagione ad Auckland e da lì era iniziata una lenta ma decisa risalita: in fin dei conti, lo stop le ha fatto bene. Ci piace pensare che il 6-4 6-3 con il quale ha battuto Alona Ostapenko nella finale di Doha possa rappresentare per lei la chiusura di un cerchio.
Numero 213 della classifica appena dodici mesi fa, Anisimova ha raggiunto la prima finale in un “Mille” della sua carriera la scorsa estate a Toronto. Risalita fino alla quarantunesima posizione assegnatale lunedì scorso dal computer, Amanda con ogni probabilità dopodomani farà il suo debutto assoluto nella top 20.
Per la giocatrice statunitense quello conquistato oggi è il terzo titolo della carriera, dopo Bogotà 2019 e il Melbourne Summer Set numero 2 nel 2022. Dato non trascurabile visto il palmarès della giocatrice che stiamo per citare, Anisimova è la prima giocatrice a vincere il torneo di Doha da quando l’impresa riuscì a Monica Seles nel 2002.
In una partita in cui – prevedibilmente, viste le caratteristiche delle sfidanti – non sono mancati punti spettacolari frammisti a qualche errore figlio di tattiche rischiosette, Anisimova e Ostapenko si sono scambiate break e controbreak tra il quinto e il sesto gioco del primo set, ma è stata Anisimova a catturare il vantaggio decisivo strappando il servizio alla lettone con una gran risposta di rovescio per il 5-4. Nella circostanza, Ostapenko è stata pure zavorrata da un paio di esiziali doppi falli, mentre i nove vincenti messi a segno sono stati un bel po’ annacquati dai diciannove errori non forzati fatti registrare nel corso della prima frazione.
Nel secondo set la partita è stata interrotta dalla pioggia sul tre pari, quaranta pari, e alla ripresa la più pronta a scattare dai blocchi è stata proprio Anisimova, che ha messo in fila gli ultimi tre giochi della partita e conquistato il trofeo più importante della carriera. Se la strada intrapresa è quella giusta, e sembra lo sia, non sarà di certo l’ultimo.