Sette italiani nel main draw. Luca Nardi appena fuori. Nick e Jenson Brooksby sfruttano il ranking protetto
La stagione dei Masters 1000 è pronta a iniziare, come sempre inaugurata dal cosiddetto “quinto Slam”, il torneone di Indian Wells in programma tra i prossimi 5 e 16 marzo. A dimostrazione della grandissima considerazione di cui l’evento gode presso i giocatori, anche quest’anno il parterre sarà di primissimo piano. Ed è vero che per diritto acquisito di ranking ai “Mille” si può solo rinunciare, ma evidentemente, anche grazie a congiunture fisiche particolarmente favorevoli, dei primi 100 giocatori della classifica ATP al momento nessuno si è ancora tirato fuori dalla lista dei partecipanti.
Le grandi star ci sono tutte, da Sinner ad Alcaraz, da Zverev a Medvedev. Qualche dubbio, ecco, permane circa la presenza di Novak Djokovic, uscito malconcio dall’Open d’Australia. In tempi non sospetti Nole ha dichiarato che, negli ultimi anni di carriera rimastigli a disposizione, vorrebbe comprensibilmente concentrare le energie nei tornei più importanti: resta da capire se quello di Indian Wells, che Djokovic ha vinto cinque volte, rientri nella categoria.
Nutrita, come sempre negli ultimi, floridi anni, la pattuglia dei tennisti italiani. Oltre a Jannik, sono certi di un posto nel tabellone principale anche Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi. Luca Nardi, al momento del cut-off collocato alla posizione numero settantasette del ranking, è fuori di una posizione e attende buone novelle. Al momento il tennista nato a Pesaro è incluso nella lista degli alternate insieme a Fabio Fognini, Francesco Passaro e Mattia Bellucci.
Da segnalare anche la probabile presenza di Nick Kyrgios: il tennista australiano, tornato a competere all’ultimo Open d’Austalia dopo tempo immemorabile, ha deciso di sfruttare il ranking protetto e dovrebbe essere ai nastri di partenza. Ranking protetto di cui si avvarrà anche Jenson Brooksby, lui pure rientrato a Melbourne in seguito a due anni secchi di assenza dal Tour: proprio all’Happy Slam, nel 2023, il giocatore di Sacramento si era infortunato al polso, poi operato. Successivamente, Brooksby era stato squalificato per diciotto mesi (poi ridotti a 13) dall’ITIA, che lo aveva ritenuto colpevole di violazioni plurime del protocollo “Whereabouts” e di aver saltato tre controlli a sorpresa. Il protected ranking permetterà di essere al via anche a Reilly Opelka.