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    10 cose da sapere se si va agli Internazionali BNL d’Italia

    Come ogni anno, sono andata per TennisTalker a Roma per vivere in prima persona l’atmosfera degli Internazionali BNL d’Italia

    Dopo diversi anni di esperienza, ho riunito qui 10 motivi per i quali personalmente ritengo che valga la pena andare sempre e comunque agli Internazionali BNL d’Italia. Tutto rose e fiori? Non sempre…

    1) Roma resta sempre una delle città più belle del mondo e quindi, anche se ci dovesse essere una giornata di pioggia, anziché guardare il tennis troverete sicuramente una valida alternativa al chiuso: un museo, un palazzo, una mostra, una cacio e pepe… e durante il tragitto per raggiungere la vostra meta potrete godere di uno spettacolo come pochi.

    2) Ma sperando che capitiate in una giornata di sole, va ricordato che agli Internazionali BNL d’Italia potete vedere tutti i principali giocatori e giocatrici del circuito ATP e WTA riuniti insieme in un sito meraviglioso. E considerato che siete stati fortunati e avete trovato il sole, non dimenticate la crema solare. In alternativa potete andare allo stand di una nota marca – “amica” di Sinner – che vi regalerà qualche campioncino.

    3) Ai tornei si va per assistere alle partite, ma vi assicuro che anche gli allenamenti sono molto interessanti e al termine di ogni sessione la maggior parte dei giocatori si ferma tranquillamente per firmare autografi e scattare selfie. Il più disponibile? Rublev!

    Andrey Rublev

    Anche per i campi di allenamento esiste una certa gerarchia. Il campo 5 è quello più lontano dal pubblico (non è circondato da tribune o parapetti, ad eccezione degli sponsor) ed è quindi il più richiesto da chi vuole allenarsi in maniera un po’ più defilata. Ma c’è anche chi preferisce rimanere in totale tranquillità e difatti l’organizzazione mette a disposizione dei giocatori degli altri campi suddivisi in 3 circoli della capitale, all’esterno del Foro. E non è difficile scoprire quali sono…

    4) Di recentissima costruzione, il campo numero 12 viene utilizzato per allenamenti e partite. E’ abbellito da moltissimi fiori bianchi che fanno un bel contrasto con il nero delle pareti, ha le tribune disposte su due lati e sembra più piccolo degli altri campi. Ma proprio per questo motivo si ha quasi la sensazione di essere in campo con i giocatori tanto si è vicini ai protagonisti.

    J.J. Wolf sul campo 12

    5) The future is here somewhere è la frase che domina sulla passerella che è stata costruita tra l’area delle piscine e il campo centrale del Foro Italico. Ogni volta che si passa lì vicino meglio alzare il naso all’insù e guardare se c’è qualche Vip – o meno Vip! – che sta passando proprio in quel momento. E’ una sorta di balcone dal quale tutti ondeggiano mani e braccia per salutare il pubblico che sta camminando sotto di loro. Una metafora…?

    I Carota Boys attraversano la passerella

    6) Il campo centrale è destinato ovviamente ai numeri 1 e ai giocatori più richiesti del momento. Di conseguenza anche i biglietti sono i più cari. Più si sale più le vertigini aumentano e lo spazio si riduce. Fra una fila e l’altra è ridottissimo, quindi se capitate sul seggiolino posizionato in fondo e volete uscire, dovrete far alzare tutti gli altri spettatori della vostra fila e difficilmente riuscirete a passare senza pestare loro i piedi.

    7) Ovviamente ci si può spostare dal proprio posto solo al cambio di campo e devo dire che quest’anno i ragazzi addetti all’apertura e chiusura cancelli per far entrare o uscire il pubblico sono diventati decisamente più intransigenti. Giusto. Anche perché sono ancora tantissime le persone che non hanno capito la regola numero 1 quando si va a vedere una partita di tennis: non ci sia alza o ci si sposta finché non c’è il cambio campo.

    8) Il tema del riciclo si sa è molto importante e una cosa che mi ha colpito positivamente quest’anno sono stati i posaceneri, e io non fumo! Ma questi posaceneri servono per riciclare i mozziconi stessi che vengono raccolti per poi essere trasformati in un materiale che servirà per dare vita a nuovi oggetti.

    9) Se però in questa maniera si spera di trovare meno mozziconi sull’asfalto, la stessa cosa non si può dire degli avanzi di cibo, di carte e bottiglie abbandonate sulle gradinate che circondano i campi. Quando sono andata a vedere una partita sul campo più affascinante del mondo, lo stadio Nicola Pietrangeli, ho faticato a trovare un posto senza dover spostare i rifiuti abbandonati dalle persone che avevano assistito al match precedente. Sono d’accordo che era stato un match lungo e ricco di emozioni, ma non credo che questa sia una giustificazione. Peccato.

    10) Un plauso va all’organizzazione per aver messo a disposizione degli spettatori la navetta gratuita che fa la spola dalla stazione Termini al Foro Italico tutto il giorno. Alla guida del nostro pullman c’era Luca che durante il tragitto ci ha raccontato tutte le stranezze alle quali gli capita di assistere durante i suoi viaggi per attraversare il centro della città: motorini parcheggiati in seconda fila (cioè in mezzo alla strada), auto parcheggiate nel bel mezzo di un incrocio a formare quasi una rotonda, specchietti volati via perché impedivano il passaggio delle auto…

    Roma caput mundi regit orbis frena rotundi, cioè: Roma capitale del mondo, tiene le redini del globo terrestre… anche tennisticamente parlando!

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