Un ospite veramente d’eccezione è venuto a trovarci nei nostri studi milanesi. Pierfrancesco Favino, uno degli attori simbolo della sua generazione, è in sala da pochissimi giorni con il nuovissimo film “Il Maestro” per la regia di Andrea Di Stefano. Una pellicola dedicata completamente al nostro sport
Gli studios milanesi di Players Lounge, il podcast di Tennis Talker, hanno aperto le porte (e acceso i microfoni) a un ospite veramente eccezionale. La nuova puntata ha come protagonista nientemeno che Pierfrancesco Favino – che ci ha autorizzati a chiamarlo “Picchio”, il soprannome che lo accompagna fin da ragazzino -, uno degli attori simbolo degli ultimi venticinque e più anni di cinema, televisione e teatro.
Pierfrancesco è “rientrato” in sala da un paio di giorni con Il Maestro, la sua ultima fatica davanti alla cineprese, per la regia di Andrea Di Stefano.
Il film è un’appassionante avventura nel nostro sport vissuta alla fine degli anni ’80 da Felice, un promettente tennista in erba il cui ruolo è magistralmente interpretato da Tiziano Menichelli. Felice compie i primi passi nel mondo della racchetta mietendo successi a livello regionale appoggiandosi su un gioco solido, percentuale e oliato, fatto di scambi lunghi ed errori ridotti al minimo perché, come tiene a specificare il padre (Giovanni Ludeno), un ingegnere gestionale della SIP che ha avviato il ragazzo al tennis, “il serve and volley lo lasciamo ai figli dei ricchi“.
Passato al superiore livello “nazionale”, Felice ha però bisogno di un allenatore vero, ed ecco allora che entra in scena Favino nelle vesti di Raul Gatti, ex istrionico talento dalla burrascosa e dissoluta esistenza in grado di raggiungere in passato addirittura gli ottavi di finale al Foro Italico.
Felice e Raul si imbarcano in un Tour per i circoli di tutta Italia che darà loro risultati alterni, ma soprattutto tra i due si innesca un movimentato rapporto umano, in cui l’educazione del ragazzino, addestrato ai valori del risparmio, della precisione e della meticolosa costanza dal padre, cozza con l’improvvisazione, l’estro e l’ineludibile tendenza a vivere un giorno alla volta dello scapestrato maestro.
Il film, diretto da un regista che prospetto, negli anni giovanili, lo è stato per davvero, è una straordinaria commedia umana in cui, come in un frullatore, finiscono i padri-padroni che così spesso hanno distorto giovani vite – anche di enormi professionisti – manipolandole in funzione di una gratificazione meramente personale, i cambi drastici nonostante tutto imposti dalla vita alle granitiche convinzioni degli individui, le sottili aritmie psicologiche che nel perseguimento di un obiettivo deviano il percorso scritto su un quaderno, lo intrecciano a scorie di un passato mai risolto e infine deflagrano in relazioni inaspettate, che sfociano in successi umani non sempre combacianti con un “game, set and match“.
Di tutto questo, di molto altro e dei parallelismi tra le vicende raccontate nel film e l’attuale panorama tennistico Roberto Marcora ed Emmanuel Marian parleranno con Pierfrancesco Favino, in una puntata assolutamente da non perdere.



