La strada verso Milano Cortina 2026 passa anche per il braccio sinistro di Jacopo Vasamì. Il 17enne tennista italiano ha annunciato sui social di essere stato selezionato tra i protagonisti della staffetta della torcia olimpica: un riconoscimento simbolico che suggella un 2025 di crescita esplosiva, tra risultati da copertina nel circuito junior e i primi lampi tra i professionisti
Chi è Vasamì: il profilo di un azzurro in accelerazione
Nato nel 2007, romano di formazione ma cresciuto anche alla Rafa Nadal Academy, Vasamì è uno dei prospetti più chiacchierati del nostro tennis. Nel 2025 ha toccato i quarti al Roland Garros junior e ha vissuto settimane da protagonista nei tornei J500, compreso il successo al prestigioso Trofeo Bonfiglio a Milano (primo italiano dopo 13 anni). In parallelo ha mosso i primi passi tra i “grandi” nei Challenger, con vittorie e prestazioni che hanno alimentato il suo ranking e l’attenzione mediatica.

Mancino, rovescio a due mani, coach Fabrizio Zeppieri, top-5 del ranking ITF junior e best ranking ATP in ascesa. Non è solo talento puro: il salto di qualità è arrivato dalla solidità mentale e da un gioco propositivo che regge anche contro avversari già avvezzi al circuito maggiore.
La staffetta: quando e come
La fiamma olimpica di Milano Cortina 2026 verrà accesa a Olympia a fine novembre 2025, per arrivare a Roma il 4 dicembre e poi attraversare l’Italia in 63 giorni di staffetta, fino alla cerimonia d’apertura del 6 febbraio 2026. La staffetta coinvolgerà migliaia di tedofori: tra i nomi già citati figurano atleti e personalità del mondo della cultura e dello sport. L’inclusione di Vasamì si inserisce in questo quadro, come volto emergente dello sport italiano.
Per i dettagli operativi (tappe e chilometri), il comitato organizzatore ha sottolineato la preparazione dei piani di sicurezza e l’obiettivo di trasformare il percorso in una festa itinerante dello sport, con eventi locali nelle città toccate dal passaggio della fiamma.
Perché la scelta di Vasamì ha senso
La scelta di Jacopo ha senso anche da un punto di vista pratico: è un giovane atleta italiano che si è già distinto vincendo il Bonfiglio proprio a Milano, una delle città protagoniste dei Giochi. Sta emergendo nel tennis internazionale e rappresenta al meglio la nuova generazione di sportivi che uniscono impegno, disciplina e risultati concreti. Farlo sfilare con la torcia significa premiare il merito sportivo e dare visibilità a un talento che incarna, in modo reale e riconoscibile, il futuro dello sport italiano.

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